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ZERBOLO' (PV): CICOGNE A RISCHIO SFRATTO
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12/12/2010 - IL CASO
Zerbolò, scoppia il caso delle cicogne a rischio sfratto
MILANO - Il
Comune di Zerbolò, un piccolo centro del Pavese, ha deciso di sfrattare le cicogne bianche.
L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Renato Fiocchi, denuncia Legambiente, ha stabilito che la Cascina Venara, un centro attivo, con successo, nella reintroduzione del grande volatile nella Val Padana, deve chiudere i battenti. Al suo posto, dovrebbe sorgere una balera, un locale da ballo. La decisione del Comune, sottolinea l’associazione ambientalista, «non tiene conto degli ottimi risultati ottenuti negli ultimi anni».
Negli ultimi dodici anni oltre 50mila persone si sono recate a visitare la Cascina Venara
, in maggioranza scolaresche, per lo più bambini delle scuole elementari, del Pavese e non solo. Nella Cascina le associazioni ambientaliste, prima la Lipu, poi la Onlus Olduvai, e ora Legambiente, si sono alternate nella gestione di quello che, grazie anche ad un investimento del Parco del Ticino per la ristrutturazione dei vecchi immobili, è diventato il più grande centro lombardo per il ripopolamento (restocking) della cicogna bianca.
Nel centro vivono cicogne bianche divenute stanziali, che hanno perso la capacità di migrare.
La loro presenza a Zerbolò è importante perchè fungono da richiamo per le cicogne migranti che, nel loro viaggio da e verso l’Africa, hanno ripreso, proprio grazie alla cascina Venara, a percorrere il corridoio ecologico lombardo, tornando a ripopolare la Val Padana
, dove erano una presenza fissa fino al XVI secolo, per poi diventare sporadiche. Nel 2005 vivevano in Italia 160 coppie di cicogne bianche, riporta il sito della Cascina Venara, in gran parte legate a programmi di rilascio.
Il progetto della Cascina Venara viene seguito da esperti e volontari per accudire il più grande nucleo lombardo del maestoso volatile
che altrove, in Europa, ha fatto felici, nota Legambiente, non solo i bambini ma anche gli operatori turistici. E le premesse perchè un simile, forte richiamo per il turismo naturalistico potesse svilupparsi anche nel Parco del Ticino c’erano tutte, secondo l’associazione. Dall’avvio fino ad oggi le prime cicogne, giunte dalla penisola Iberica e accudite in grandi voliere, si sono trovate molto bene e hanno avuto un notevole successo riproduttivo.
Ogni anno sono state liberate coppie adulte di cicogne che hanno nidificato nei dintorni e, soprattutto, hanno attirato esemplari vaganti che si accoppiavano e volavano nelle campagne pavesi prima di riprendere la migrazione verso il continente africano. In questi mesi solo gli esemplari nati in voliera, avendo perso l’istinto migratorio, rimangono stabilmente a vagare nelle campagne vicine a Zerbolò, ricevendo dal centro cibo e, all’occorrenza, cure mediche per superare l’inverno.
I risultati sono notevoli: nel 2010 i nidi sono stati ben 13
, oltre un terzo di tutte le nidificazioni avvenute in Lombardia, e quasi tutte le riproduzioni si sono svolte con successo.
Ma gli appelli degli scienziati in occasione dell’anno della biodiversità, nota Legambiente, non hanno superato le mura del municipio di Zerbolò.
Dal primo gennaio del nuovo anno Legambiente dovrà abbandonare il centro, sfrattata dal Comune che ha chiesto ed ottenuto un finanziamento regionale per realizzare un ostello al posto della cascina che, secondo le dichiarazioni del sindaco Renato Fiocchi, dovrebbe diventare addirittura una balera, «alla faccia delle norme di tutela del Parco e della Comunità Europea».
«Siamo molto preoccupati per l’esito del progetto cicogna - dichiara Cristina Nera, responsabile del Centro - perchè le cicogne stanziali hanno ancora bisogno di cure:
sono animali incapaci di trovare sostentamento nei mesi freddi, quando i loro compagni vanno a svernare a ben altre latitudini. Senza il quotidiano apporto di cibo è inevitabile l’aumento di mortalità e la diminuzione delle probabilità di successo riproduttivo. Non proseguendo il progetto di Cascina Venara, il comune si assume una grossa responsabilità nei confronti del ritorno di questa specie in Lombardia».
La Cascina in questi anni era diventata anche un punto di riferimento per il volontariato ambientale della zona: grazie ad un progetto sostenuto da Fondazione Cariplo attraverso il Csv di Pavia, il circolo Legambiente Terre d’acqua aveva realizzato un grande «giardino per gli insetti», un vero e proprio orto botanico di antiche varietà coltivate di cereali, aromatiche e ortaggi, selezionate anche per accogliere numerose specie di coleotteri e farfalle.
«Dal Comune non riusciamo a ottenere risposte - dichiara Renato Bertoglio, del circolo ’Terre d’Acquà di Legambiente - da parte nostra ci siamo resi disponibili a valutare una possibile convivenza con i cantieri e le future attività dell’ostello, ma non arrivano risposte dal sindaco per proseguire un’attività che fino ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi ha permesso a migliaia di bambini e bambine di avvicinarsi alla natura e di scoprire il Parco del Ticino. Chiediamo al Parco del Ticino di far sentire la propria voce nei confronti del Comune, ma nei prossimi giorni chiederemo anche a Regione Lombardia di intervenire per verificare la compatibilità dei progetti del Comune. Ci sembra impossibile che un contributo previsto da una legge regionale che ha per obiettivo lo sviluppo dell’accoglienza turistica nelle aree protette, possa venire impiegato per mettere a rischio uno dei più importanti patrimoni di biodiversità del Parco Ticino».
La replica del sindaco: «Non sfratta le cicogne, sfratta Legambiente» «Sto subendo un accanimento mediatico».
È questa la risposta del sindaco di Zerbolò (Pavia) Renato Fiocchi, contattato telefonicamente per rispondere alle accuse della Legambiente, secondo le quali intenderebbe sfrattare Cascina Venara, il più grande centro lombardo per il ripopolamento della cicogna bianca, per costruire un locale da ballo.
«Il sindaco di Zerbolò - spiega Fiocchi - non sfratta le cicogne, sfratta Legambiente». Il sindaco assicura che il progetto non prevede la costruzione di locali da ballo. A chi gli chiede se non esista nel territorio comunale di Zerbolò un altro luogo per realizzare il progetto destinato a rimpiazzare il sito dedicato alle cicogne, Fiocchi risponde che del progetto si occupa un’altra persona, di nome Valeria Orlandi.
«Non vorrei essere maleducato, ma ho altro da fare», taglia corto il sindaco.
La Zampa
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