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25 aprile 2011 - GEAPRESS – Tempi duri per gli animali che dovranno ancora essere sottoposti ai tre crudeli test per la sperimentazione cosmetica  (tossicità a dosi ripetuta, tossicocinetica, tossicità riproduttiva). Si era già capito lo scorso novembre quando fu anticipata la probabile data di rinvio al 2019 (era inizialmente prevista al marzo 2013). Anzi, secondo indiscrezioni ora pervenute a GeaPress, il rinvio potrebbe essere ulteriormente slittato al 2025.
 
Il motivo di questo  ennesimo probabile smacco alle speranze di milioni di cittadini, è stato riferito già lo scorso febbraio dal John Dalli, maltese, Commissario Europeo per la Salute e la Politica dei Consumatori. Dalli chiama in ballo la relazione di 41 esperti i quali avrebbero dovuto valutare lo stato dei possibili metodi alternativi. Il tutto poteva essere esaminato alla luce della consultazione pubblica che però, in Italia, non era stata purtroppo notata eccetto che dalla LEAL, la Lega Antivivisezionista. In pratica la “lobby” animalista europea dopo aver incredibilmente giudicato positivamente la disastrosa direttiva europea approvata la scorso 8 settembre, non aveva notato che entro il 15 ottobre i cittadini  dell’Unione avrebbero potuto fornire un loro parere sul rinvio del bando dei test cosmetici. Se ne accorse la Humane Society of the United States, una importante Associazione animalista americana, ed in Italia la LEAL che pur non è rappresentata nelle cosiddette lobby animaliste. In soli tre giorni, tramite le pagine di GeaPress, furono inviati circa 20.000 moduli. Li utilizzarono  pure alcune centinaia di spagnoli.
 
Ora Dalli, pur citando i pareri contrari pervenuti, afferma che il gruppo di 41 esperti, a proposito del rinvio,  ha rilevato come in gioco vi siano interessi economici-finanziari importanti. Ecco allora la ciliegina, già presentata lo scorso febbraio in risposta ad una interrogazione dell’On.le Sonia Alfano che chiedeva preoccupata sul rinvio. I metodi alternativi, dice Dalli, soffrono di apparente scarsa affidabilità. Pochi giorni addietro lo stesso Commissario ha inoltre affermato che non è ancora stata presa alcuna decisione (la relazione sui metodi sostitutivi doveva essere presentata nel marzo 2011, così come, entro marzo di quest’anno, doveva essere esplicitata la stessa decisione sul bando). La decisione sul rinvio del bando sarà ora probabilmente presentata nell’ultimo trimestre 2011 e sarà quasi certamente di rinvio. In pratica, almeno dallo scorso febbraio, era già molto probabile che la scadenza del 2013 potesse essere già collassata al 2019.  Fatto confermato anche dalla francese Coalition Anti Vivisection. Anzi, probabilmente la nuova posticipazione riguarderà addirittura il 2025. Bye Bye divieto di test cosmetici.
Nonostante le firme raccolte da un numeroso cartello di Associazioni fin dallo scorso dicembre, almeno dalla metà di febbraio i giochi sembravano essersi palesati.
 
Intanto, a Parigi, sabato scorso quasi 1300 persone hanno sfilato contro la vivisezione. Le foto, di Coalition Anti Vivisection, mostrano un corteo che ha saputo rispondere all’appello dalla Fondation Brigitte Bardot,  di International Campaigns e di Antitode Europe. Non c’è scusa possibile, hanno dichiarato gli organizzatori della manifestazione,  per ritardare l’attuazione dei test di tossicità relativi ai cosmetici.  Lo sviluppo dei test su colture cellulari offrono, ad esempio, dati ben più preziosi di quelli obsoleti della sperimentazione animale.
In tutto, per la vivisezione in generale, in Europa vengono utilizzati ogni anno ben 12 milioni di animali, ma molti sfuggono a questa casistica. Non vengono censiti quelli mai nati ed utilizzati per gli esperimenti transgenici, oppure quelli che muoiono negli allevamenti prima di arrivare nei laboratori.
 
Intanto, per i test cosmetici, la nuova scadenza sarebbe il 2025. Con il 2019 (purtroppo) non ci eravamo sbagliatici. Speriamo di sbagliarci ora. L’unica speranza è che entro l’anno (ovvero l’ultimo trimestre sopra accennato) la Commissione non porti alcuna decisione e verrà in tal maniera mantenuto  il divieto previsto al 2013. La speranza è l’ultima a morire. Continuiamo dunque, ancor di più, a far sentire il nostro dissenso alle autorità europee aderendo alla protesta 2013 STOP ANIMAL TESTING FOR COSMETICS. 
 
GEAPRESS
 

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