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Quando è stato arrestato per l'ennesima volta per detenzione di droga a fini di spaccio, il suo cane, un bastardino, è rimasto a casa da solo, senza nessuno che gli desse da mangiare e gli cambiasse l'acqua nella ciotola. Così un pluripregiudicato di Viterbo ha ottenuto dal giudice per le indagini preliminari gli arresti domiciliari, in modo da poter accudire il proprio animale.
 
Durante l'interrogatorio di garanzia, l'avvocato difensore dell'uomo ha sostenuto che, in assenza dell'indagato, che vive solo, il bastardino, rimasto chiuso nella sua abitazione, sarebbe morto di fame e di sete. Il magistrato, mosso a compassione dalla sorte del cagnolino, ha così deciso di concedere al pregiudicato gli arresti domiciliari.
 
L'uomo, comunque, non potrà accompagnare il cane a spasso, ma si dovrà limitare ad aprirgli la porta dell'appartamento per farlo uscire. Una volta soddisfatte le sue esigenze, la bestia tornerà da sola a casa. Non appena si è diffusa la notizia della scarcerazione di Zena, sembra che molti pregiudicati viterbesi abbiano preso d'assalto negozi di animali per acquistare cani o gatti.
 
tgcom.mediaset.it
  

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