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09/05/2012 - Venivano strappati alle madri appena nati e affogati nell'acqua, per poi essere gettati nell'immondizia. E' accaduto a decine di cuccioli nati in un canile privato di Viterbo, a cui gli agenti della forestale sono giunti grazie ad una segnalazione. Lo struttura è stata sottoposta a sequestro e i proprietari sono stati denunciati.
  
 
Le indagini degli agenti hanno rivelato che i piccoli nascevano all'interno del canile, dove prontamente i proprietari provvedevano ad affogarli prima di chiuderli in sacchi di plastica in cui venivano gettati come spazzatura.
 
Il comune di Viterbo aveva previsto un piano di sterilizzazione che la struttura non ha mai messo in atto, probabile motivo della nascita di tanti cuccioli di cui disfarsi. Circa 300 dei cani ospitati non erano stati sterilizzati, e la vita all'interno del canile rendeva molto facile l'accoppiamento e quindi la nascita di animali indesiderati. I responsabili della struttura sono accusati di maltrattamento e uccisione gratuita di animali e rischiano una condanna fino a un anno e mezzo di reclusione.
 
Il nucleo investigativo per i reati in danno agli animali di Viterbo e il Nipaf di Roma che hanno condotto le operazioni hanno chiuso i cancelli e lasciato gli animali alle cure del personale medico veterinario. Gli accertamenti eseguiti fino ad ora su un centinaio di esemplari non hanno evidenziato rilevanti segni di maltrattamenti.
    
La Stampa

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