8 APRILE 2010 - Porto San Pancrazio (VR) - Hanno ucciso a colpi di bastone una gattina di appena 8 mesi dal manto bianco rosso. Poi una volta scoperti dalla padrona, prima hanno detto che la ritenevano randagia e poi hanno chiesto scusa, dichiarandosi subito disponibili a pagare un risarcimento, subito rifiutato. Ieri mattina, Lorenza Zanaboni, responsabile veronese della Lega antivisezione, ha depositato una denuncia in procura contro i due responsabili di quel delitto con l'accusa di uccisione di animali.

 

Questo reato prevede una pena da tre a 18 mesi. Insieme alla querela, la dirigente della Lav ha presentato le deposizioni scritte di tre testi che hanno ricostruito le varie fasi della vicenda. Ora la querela arriverà sul tavolo di un pm in procura che deciderà i prossimi passaggi processuali.L'uccisione della gattina è avvenuto lo scorso 27 febbraio nel quartiere di Porto San Pancrazio.

  

Secondo la ricostruzione dei testimoni e della padrona della gattina Priscilla, la gatta è entrata nella proprietà dei veronesi ora denunciati. I due avrebbero usato modalità piuttosto efferrate per uccidere il felino. L'hanno prima intrappolata alla recinzione del giardinetto e poi hanno usato il bastone, colpendo la povera bestiola sulla testa tre volte così come racconta una testimone che ha assistito al massacro.

La padrona di Priscilla è stata avvertita del terribile gesto da un vicino e si è recata subito dai responsabili di quell'uccisione. I due, ora denunciati per maltrattamenti, avrebbero ammesso di aver ucciso la gattina. Si sarebbero difesi, sostenendo che se un animale entra sul loro terreno, diventa di loro proprietà.

Poi forse resisi conto delle ragioni assurde adotte per giustificarsi, hanno chiesto scusa. E hanno offerto un risarcimento. Rifiutato: «Priscilla è impagabile», ha chiuso subito la trattativa la proprietaria della gattina.

 

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