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16/08/2012«Il reato di abbandono degli animali non è limitato ai cani. È il fenomeno più conosciuto ma non è l’unico» Eraldo Oggioni, responsabile del servizio di prevenzione veterinaria dell’Asl di Varese lancia l’ennesimo allarme: « Nel nostro territorio non esiste un fenomeno di cani abbandonati ma di gatti».
   
Dati alla mano, infatti, in provincia il problema del randagismo canino è veramente limitato: «La dimostrazione è l’elevato numero di restituzioni. Ci sono cani che gironzolano per strada ma si tratta di bestie che si sono smarrite e che, grazie ai microchip, riescono a tornare dal padrone. Molto più seria è la questione dei gatti randagi:  ci sono almeno 11.000 esemplari che vivono abbandonati a se stessi. Abbiamo  censito 700 colonie feline che presidiamo perchè ne sterilizziamo i componenti in modo tale da farle estinguere naturalmente.
   
Eppure ciclicamente il numero di gatti in ciascuna di esse aumenta e troviamo esemplari che non sono stati operati. Si tratta in gran parte di mici i cui comportamenti dimostrano di aver vissuto in casa. Il fatto è che non si è al corrente dei rischi che si corrono. Abbandonare un animale è un reato penale, sia esso un cane, un gatto o una tartaruga d’acqua». Non esistono periodi dove il fenomeno è più evidente, come un tempo con i cani lasciati per strada al momento di partire per le ferie, in estate, comunque, si assiste a una leggera impennata dei componenti di queste colonie feline. 
  
La presenza dei felini sta diventando la vera emergenza: risolto il fenomeno dell’abbandono dei cani, per i tecnici veterinari dell’Asl si apre un nuovo e complicato capitolo che richiede misure altrettanto drastiche. 
Varesenews.it

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