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L'annuncio dell''artista italiano della tassidermia' all'indomani dell'arrivo in Parlamento della proposta del Pdl che dà ai cacciatori anche la possibilità di imbalsamare le proprie prede: ''A breve ne creerò una''

Treviso - ''Il ricordo di una bella azione di caccia, che ha portato al conseguimento di un trofeo, e' un attimo fissato nella mente di ogni vero cacciatore e la bravura del tassidermista (imbalsamatore, ndr) sta nel riprodurre questa immagine, che deve essere duratura nel tempo, rispecchiare le aspettative e perpetuare l'emozione''. Cosi' Agostino Navone, uno dei soci fondatori dell'Associazione nazionale tassidermisti e membro dell'Associazione europea tassidermisti, parla con LABITALIA della sua passione, all'indomani dell'arrivo in Parlamento della proposta del Pdl che da' ai cacciatori, tra le altre, anche la possibilita' di imbalsamare le proprie prede.

 

''In Italia -racconta in occasione di un incontro dell'Associazione in corso a Treviso- siamo circa 60, ma nonostante ci sia molto lavoro non esiste una scuola per diventare tassidermisti. Almeno per ora, visto che a breve riusciro' a crearne una''. Ma senza un corso come si puo' imparare a diventare imbalsamatori? ''Personalmente -dice Navone, definito l''artista italiano della tassidermia', che svolge l'attivita' nel suo laboratorio tra Torino e Asti- sono un autodidatta. Ma il consiglio per chi vuole accedere a questa professione e' di affidarsi all'insegnamento di un bravo tassidermista e seguirlo passo passo in tutte le varie fasi del lavoro artigianale''. ''Nel mio laboratorio -continua Navone- ho 'allevato' molti giovani, che poi sono riusciti a mettersi in proprio. Non e' che si tratti di un lavoro molto redditizio, intendiamoci: le ore dedicate a realizzare un'imbalsamazione non vengono retribuite in modo equo. Tuttavia, dai ragazzi c'e' molta voglia di imparare e di dedicarsi a una professione che nel tempo da' molte soddisfazioni''.

 

''Tutte le lavorazioni -rimarca Agostino Navone- vengono svolte nel mio laboratorio e questo mi permette di eseguire un trattamento delle pelli adeguato al loro stato di conservazione e mirato ad ottenere il massimo. Il rinverdimento, la concia, le finizioni, la creazione del modello e le rifiniture dell'esemplare danno la possibilita' di conseguire ottimi risultati''.

Messa in cantina la formaldeide e altre sostanze battericide, il tassidermista del Duemila usa tecniche avanzate. ''Per le mie creazioni -confida- utilizzo una miscela chimica creata da un laboratorio italiano, a base di sale da cucina e allume di rocca. Un cocktail assolutamente biologico e non inquinante usato da quasi tutti i professionisti italiani''. Tutti i manichini usati vengono scolpiti prima in poliuretano e poi riprodotti in resina poliestere, per essere rivestiti infine con la pelle conciata dell'animale. Le forme, gli atteggiamenti e le posture sono eseguite seguendo le indicazioni del cliente, sempre nel massimo rispetto dell'anatomia dell'animale. La robustezza, la leggerezza e la precisione dei particolari contraddistinguono la preparazione del laboratorio di Navone, riconosciuta anche all'estero, unitamente alla durata nel tempo. ''Mi occupo -precisa- di tutta la parte burocratica che si accompagna ai trofei di caccia, della documentazione di import-export, dei permessi Cites (previsti dalla convenzione di Washington sulla protezione delle specie, ndr) utilizzando aziende di servizi specializzate nel settore''.

 

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