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23 FEB 12 - Cacciatori autorizzati a sparare tutto l'anno a cinghiali, caprioli e daini sotto la copertura della difesa delle coltivazioni o strumento a tutela dell'agricoltura toscana?
   
  
Sono queste le due interpretazioni opposte date alla nuova norma regionale che consente agli agricoltori di abbattere gli animali qualora abbiano recato danni ai loro raccolti. Con un'integrazione al Praf (Piano regionale agricolo forestale) per il triennio 2012/2015, la commissione agricoltura del consiglio regionale ha deciso di rendere lecito l’abbattimento degli ungulati a due condizioni: che siano trascorse almeno 48 ore dalla richiesta alla Provincia senza che questa sia intervenuta e che possano sparare ai cinghiali soltanto gli agricoltori che risultano iscritti in un apposito elenco. Una “liberalizzazione delle doppiette” perorata da Coldiretti ma contrastata dal mondo dell'ambientalismo ed animalismo maremmano.
  
In una nota inviata alla presidenza della Regione e firmata da coordinamento dei Comitati Ambientalisti della Provincia di Grosseto, Lac, Lav, Italia Nostra e Acu, viene espressa la contrarietà verso una norma che avrebbe come unico risultato quello di aumentare «la crudeltà sugli animali ed i rischi per l’incolumità pubblica». Per gli aspetti scientifici, le associazioni citano uno studio francese condotto per 22 anni sulla moltiplicazione dei cinghiali dal quale emergerebbe che: «Dove la caccia è più frequente e intensa, la fertilità dei cinghiali aumenta e di conseguenza il loro numero».
   
Una tesi rafforzata dalle foto dei distributori illegali di cibo scoperti in tutta la Maremma. «Una politica scellerata, negli anni '50 e '60, ha permesso l’introduzione nel nostro territorio di specie molto più prolifiche di quelle autoctone». Per risolvere la questione gli ambientalisti avanzano un ventaglio di soluzioni: «Vietare realmente che gli ungulati vengano alimentati illegalmente e che siano introdotti di animali vivi in tutto il territorio (zone di caccia comprese). Risarcimenti rapidi a favore degli agricoltori che hanno subito danni alle colture. Finanziamenti agevolati per l’adozione di sistemi ecologici di difesa. L’adozione del vaccino sterilizzante GnRH, potrebbe ridurre concretamente e in modo incruento il numero degli ungulati». 
    
Lorenzo Santorelli - Il Tirreno

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