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Rapiti 66 gatti neri per ordine di Satana
Dopo Milano, Pisa e Parma, l’Aidaa lancia l’allarme anche a Torino: «Temiamo un sacrificio al Maligno»
 
TORINO 23/08/2008 - Che un gatto non faccia ritorno a casa, di solito, è una cosa abbastanza normale. Ma se i gatti scomparsi sono addirittura 66 in tre giorni, la situazione cambia. E peggio ancora se i felini sono tutti di nero mantati. Un caso? L’indole sorniona sembra c’entrare ben poco. Piuttosto, le 66 scomparse hanno i contorni del mistero. Di quelli che puzzano di zolfo.
  
A lanciare l’allarme è l’Aidaa, l’associazione italiana difesa animali e ambiente, che ora sta preparando un nutrito fascicolo con le segnalazioni raccolta dallo sportello virtuale salviamoigattineri@tiscali.it Perché Torino non è la prima città italiana nella quale si assiste a una sparizione di massa di questo tipo. Recentemente, centinaia di gatti hanno fatto perdere le proprie tracce a Parma, Milano e Pisa. Stranamente tutti neri, per eccellenza animali “esoterici” - e iettatori - nell’immaginario collettivo. Che il satanismo ci abbia messo il suo zampino caprino? Può darsi. E infatti l’Aidaa non esclude affatto questa ipotesi. A essere pessimisti, quindi, sul futuro dei poveri mici si possono fare due ipotesi. O sono finiti nelle grinfie di qualche pellicciaio con pochi scrupoli. O, peggio ancora, sono stati sgozzati e immolati sull’altare del Maligno.
 
I volontari dell’Aidaa hanno notato un altro particolare interessante. Le sparizioni non sono sparpagliate su tutta la città, ma si concentrano in zone specifiche. Ventuno segnalazioni arrivano dalla zona di via Nizza, un’altra ventina da Porta Palazzo. E dodici dalle vie limitrofe al cimitero Monumentale. Che sia una coincidenza anche questa? Difficile dirlo. Nel caso di Porta Palazzo, l’Aidaa si sbilancia e sospetta che i mici siano stati eliminati per futili motivi o per finire nella casseruola di qualche disperato buongustaio. Ma i dodici gatti neri del Monumentale potrebbero aver fatto una fine ancora più angosciante. Rapiti da una setta pseudoesoterica e uccisi per ingraziarsi Satana. Magari per scacciare il malocchio incarnato dai poveri felini.
 
«Stranamente - spiega Lorenzo Croce, presidente nazionale dell’Aidaa - molte delle segnalazioni concordano nel descrivere un’utilitaria Fiat verde ferma nei punti in cui i gatti neri hanno fatto perdere le proprie tracce. Dalla vettura sarebbero scese due donne che hanno poi attirato gli animali con dei croccantini. Un’esca prima del rapimento». Forse due adepte di una setta che secondo l’Aidaa opererebbe in Val Pellice. Ma si tratta di una supposizione, come quella che le pellicce nere potrebbero andare a impreziosire i capi confezionati da qualche conciatore. O come quella che parla di un giro di vivisezioni.
 
«A tutti quelli che si sono rivolti alla nostra associazione - conclude Croce - ho consigliato di fare denuncia di scomparsa dieci giorni dopo l’ultimo avvistamento dell’animale. Fin’ora, nessun esemplare è tornato a casa. E stiamo preparando un fascicolo che a breve presenteremo in Procura». Chi invece non ha mai avuto notizia delle misteriose sparizioni sono gli investigatori della Questura. «A noi, di denunce non ne sono pervenute. Certo - continuano poi con una buona dose di ironia - è curioso che il numero dei gatti scomparsi sia proprio 66. Per comporre il numero di Satana manca solo una cifra...»
  
Paolo Varetto - varetto@torinocronaca.it

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