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Ecatombe di gatti in Barriera: «I miei mici uccisi da un folle»
Dopo 4 mesi in ospedale, la storica “gattara” di corso Giulio non ha più ritrovato i suoi animali
  
TORINO 23/07/2008 - Fino a qualche tempo fa, le colonie feline di Barriera Milano potevano contare moltissimi esemplari dei quali si occupava Maria, una signora ottantatreenne che ha dedicato gran parte della sua vita ad accudire i gatti randagi. Ora, molti di questi gatti non ci sono più, come se fossero scomparsi nel nulla. Uccisi dall’inedia o dalle malattie. Rapiti, forse. O peggio ancora morti ammazzati.
   
La signora Maria da anni si occupa del sostentamento delle colonie feline disseminate qua e là in Barriera. Ogni giorno con il suo carrellino pieno di scatolette e mangime dispensa cibo e amore ai gatti che vivono per strada. Questo fino al giorno in cui Maria è rimasta coinvolta in un incidente. Per quattro mesi non ha potuto prendersi cura dei suoi micetti, ma le sue preoccupazioni era attenuate dalla speranza che ad occuparsene fossero i volontari che ogni tanto prestavano assistenza agli animali. Al ritorno dall’assenza forzata ha fatto però una terribile scoperta.
  
I gatti, prima pasciuti e in ottimo stato di salute le sono apparsi denutriti e lasciati a loro stessi, quasi come se nessuno, in quei quattro mesi si fosse occupato di loro.
I recipienti del cibo, che la signora Maria aveva cura di lavare e disinfettare ogni giorno per scongiurare il diffondersi di batteri, erano infestati dai vermi che banchettavano con il mangime avariato, lasciato lì chissà da quanto e per di più sotto un sole cocente.
   
Maria conosce uno per uno i suoi gattini e li chiamava spesso anche per nome, proprio questo le ha permesso di capire che molti dei gatti non c’erano più. Ipotesi confermata dal ritrovamento di alcune carcasse, unici segnali di una morte dovuta all’inedia e alla malnutrizione o a qualche malattia. O peggio ancora uccisi per divertimento. Altri invece sono spariti, forse alla ricerca di quel cibo che non trovavano più nelle ciotole, che nessuno, in assenza di Maria, provvedeva a dare loro. Spariti e probabilmente inghiottiti dai pericoli della città.
Alessandro Porro
 

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