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TORINO: 63 CANI SEQUESTRATI DOPO UN VIAGGIO ASSURDO
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Viaggio di mille chilometri in gabbie minuscole L’autotrasportatore è stato subito denunciato
Tratta di cuccioli dall’Europa dell’Est. Sequestrati 63 cani
CASTENUOVO NIGRA 2/02/2010 -
Hanno viaggiato per oltre mille chilometri chiusi in minuscole gabbie, in un spazio tre volte inferiore a quello previsto dalla legge e alla fine sono arrivati a destinazione, a Castelnuovo Nigra.
Sessantatre cuccioli di cane e gatto, spaventati e spossati, stavano per essere consegnati agli ignari titolari di un “pet-shop” della zona quando sono intervenuti gli agenti del Corpo forestale dello Stato per un controllo mirato.
Sette cagnolini e due piccoli micetti sono risultati addirittura inferiori ai 60 giorni di età o sprovvisti di microchip identificativi e per questo sono stati sottoposti a sequestro.
Per gli altri animali stipati nel furgone in condizioni più che precarie sono state riscontrate irregolarità nella documentazione e
l’autotrasportatore, un trentenne italiano, ma residente in Slovacchia, è stato denunciato per maltrattamenti e falso finalizzato alla frode in commercio.
La tratta dei cuccioli dai paesi d e ll ’ Europa dell’Est è una piaga che colpisce ogni anno migliaia di cani e gatti provenienti da allevamenti ungheresi, polacchi, romeni e soprattutto slovacchi. Spesso si tratta di veri e propri lager dove gli animali vengono strappati troppo presto alle cure materne senza seguire nessun tipo di profilassi. Le madri sono costrette a continue gravidanze e i cuccioli nati in condizioni terribili non sono in grado di affrontare viaggi massacranti,
ammassati in gabbie microscopiche.
Secondo gli esperti delle associazioni animaliste, durante il trasporto la mortalità si aggira attorno al 50%, ma a conti fatti per l’importatore è sempre un affare. Barboncini, Cavalier King, Cocker, Beagle, Jack Russell, San Bernardo, Labrador o Yorkshire vengono acquistati a prezzi stracciati, poche decine di euro per ogni esemplare. In Italia vengono rivenduti a una cifra 20 volte superiore, per un giro d’affari da 300 milioni di euro all’anno.
La maggior parte dei compratori non si pone troppe domande, qualcuno è davvero all’oscuro di tutto e i cagnolini imbottiti di farmaci al cortisone sembrano davvero vispi e vivaci. I passaporti sono ben falsificati e solo quando il cucciolo muore pochi giorni dopo essere entrato in casa dell’acquirente finale scattano le denunce, ma i trafficanti sono ormai lontani, pronti per un nuovo viaggio della morte.
Questa volta, grazie alla prontezza d’intervento del nucleo investigativo provinciale, supportato dal comando di Pont Canavese, le cose sono andate diversamente. Gli investigatori, coordinati dal primo dirigente Renzo Morolla, avevano già avuto a che fare con l’autotrasportatore e quando hanno ricevuto la segnalazione della sua presenza a Castelnuovo Nigra si sono precipitati.
All’interno del camioncino, che poteva contenere al massimo 25 esemplari, ne sono stati trovati ben 63.
Dalle successive verifiche è emerso che i cuccioli sequestrati, 4 Maltesi, un Bichon, un Bull Terrier e uno Shi-Tzu, avevano un’età inferiore a 60 giorni mentre le direttive comunitarie prevedono un minimo di 111 giorni per l’importazione dall’Europa dell’Est ( per le necessarie vaccinazioni contro la rabbia silvestre, ndr).
I cagnolini sequestrati sono stati affidati in custodia ai titolari del negozio di Castelnuovo Nigra, risultati del tutto estranei alla vicenda, ma per tre di loro sarà necessario il ricovero in una clinica veterinaria.
Massimo Massenzio
CRONACA QUI
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