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ASSESSORE E... BRACCONIERE COLTO SUL FATTO
In provincia di Latina, nel parco del Circeo. 
 
  
26 novembre 2010 - «Assessore all’agricoltura, caccia e pesca, beni ambientali, parchi». Così recita il sito del Comune di Terracina alla voce Gianni D’Amico. Un ruolo preso alla lettera dall’esponente del Pdl, ex Forza Italia, e non solo per la sua notoria passione per la selvaggina e le doppiette. Perché è cacciatore ma anche bracconiere, D’Amico, tanto da essere fermato qualche notte fa dalla Forestale con l’accusa di fare caccia di frodo nel Parco Nazionale del Circeo.
 
Una storia tutta italiana che comincia circa un mese fa. Da quando, cioè, una Panda sospetta aveva cominciato ad aggirarsi durante le ore notturne lungo la Migliara 53, una delle strade che tagliano il Parco, e la Forestale aveva incrementato i pattugliamenti. Sabato notte nell’auto era tutto pronto per la grande caccia. Il vano bagagli era stato rivestito di cellophane, nel caso in cui la preda sanguinasse troppo. La Panda è stata intercettata lungo la 53 dai forestali del Comando Stazione di Sabaudia e del Nipaf di Latina. A bordo viaggiavano l’assessore, un suo amico e un fucile carico a pallettoni, di quelli da caccia grossa, modificato in modo che potesse sparare cinque cartucce anziché tre. Non si sa mai, meglio un paio di colpi in più in canna per evitare che la preda ferita riesca a fuggire via.
La tecnica era collaudata: durante la notte si percorrono in auto le strade che tagliano il Parco in attesa che gli animali (daini e cinghiali) si avvicinino al recinto, attirati da un’esca. Non appena a tiro, finiscono vittima del fucile, pronti per essere comodamente caricati nel portabagagli.
 
L’altra notte, però, è andata male. L’assessore ai Beni Ambientali con la passione per la caccia di frodo ha provato a difendersi: stava andando - ha raccontato - a caccia in una zona consentita. Ma la Forestale non gli ha creduto e lo ha denunciato per introduzione di armi in zona protetta e caccia illegale con arma modificata, sequestrata insieme alle cartucce. Raggiunto al telefono, D’Amico si è rifiutato di commentare l’accaduto. A Terracina, intanto, ci si attendono ripercussioni al Comune: ieri Sinistra, Ecologia e Libertà e il Wwf hanno chiesto le dimissioni del politico.
 
da Leggo 
 

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