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22.09.2012 - Un gatto operato e assistito una ventina di giorni e una fattura di oltre 5 mila euro. E’ la vicenda che vede da una parte un veterinario e dall’altra il Comune di Taggia, presunto debitore, che non vuole pagare.

Una storia che si sposta ora nelle aule giudiziarie. Il Comune, nel maggio 2008, aveva assegnato al dott. Maurilio Calleri il servizio di pronto soccorso veterinario e sterilizzazione dei gatti randagi. L’appalto scadeva il 26 maggio 2011.
Proprio quel giorno il dott. Calleri comunicava al Comune che nella sua struttura era stato ricoverato un gatto con «estesa massa tumorale alla spalla sinistra». L’animale era stato trovato nella colonia felina di regione Zotta da una «gattara». L’animale non poteva in alcun caso essere dimesso poiché non autosufficiente. Il primo giugno il veterinario comunicò al Comune che il gatto era stato operato.

Nello stesso tempo l’Ufficio ecologia dell’ente autorizzava la «gattara» a riprendere il gatto per inserirlo, dopo un periodo di convalescenza nella sua abitazione, nella colonia.

Il gatto restò invece nell’ambulatorio fino al 14 giugno poiché il veterinario sostenne che, diversamente, avrebbe corso il rischio di morire. Ma, almeno secondo la tesi del Comune, senza nessuna autorizzazione.

r. s.

 
http://edizioni.lastampa.it/imperia-sanremo/articolo/lstp/18182/


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