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SVIZZERA: NO ALL'AVVOCATO PER GLI ANIMALI
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Marzo 2010 -Svizzera non passa il referendum che avrebbe istituito l'avvocato degli animali.
Uno dei quesiti referendari su cui i cittadini svizzeri erano chiamati ad esprimere un parere lo scorso fine settimana era quello
“contro il maltrattamento e per una migliore protezione giuridica degli animali”
che chiedeva di introdurre l'obbligo per i Cantoni di istituire un patrocinatore legale incaricato di difendere gli interessi degli animali stessi nei procedimenti per il loro maltrattamento.
Insomma, una sorta di avvocato d'ufficio per difendere i nostri amici a quattro zampe nei casi in cui il giudice o le forze dell'ordine avessero riscontrato violazioni di legge ai loro danni.
L'iniziativa era stata lanciata dalla “Protezione svizzera degli animali” che, per inserire il quesito tra quelli referendari, aveva raccolto 145mila firme.
L'esperienza già esisteva, visto che già nel 1991 il cantone di Zurigo ha varato una legge in merito che ha istituito l'avvocato degli animali, nominato dall'esecutivo cantonale. Il governo federale, però, ha espresso parere contrario, giudicando superflua questa figura e spiegando che le norme vigenti per la protezione dei “pets” sono già sufficienti.
In effetti le leggi ci sono ma, secondo i fautori dell'iniziativa, nella pratica quotidiana non sarebbero sempre applicate e spesso non verrebbero comminate le sanzioni dovute quando ci si trova nell'obbligo di tutelare gli animali.
Dunque la figura di un avvocato “ad hoc” avrebbe certamente vigilato sulla loro scrupolosa applicazione.
Ma per nove milioni tra cani e gatti anche stavolta ci sarà da aspettare. L'iniziativa popolare che li riguardava infatti non è stata accolta e oltre il 70% dei votanti si è espresso negativamente nell'urna. Dunque quella che per molti animalisti si preannunciava come una giornata storica si è trasformata in un “nulla di fatto”.
Le associazioni che si dedicano alla protezione animale hanno spiegato, con dati alla mano, che questo sarebbe stato un passo in avanti molto consistente in campo sociale. Prendendo Zurigo come campione, in cui, come detto, la figura del patrocinatore esiste, emerge che solo nel 2008 le sanzioni inflitte per il maltrattamento degli animali sono state circa 190 mentre negli altri Cantoni, dove ci sono le stesse leggi ma non esiste una figura di tutela legale, si arriva ad una manciata di procedimenti andati a buon fine (dai 3 ai 5 casi).
Antoine Goetschel è, appunto, l'avvocato degli animali di Zurigo e negli ultimi tre anni di attività ha dimostrato che in molti casi la sua azione è stata ben motivata.
La maggior parte dei suoi clienti sono cani, gatti e mucche
e i casi giudiziari più importanti riguardano la violenza fisica e immotivata degli esseri umani nei confronti degli animali, ma anche una serie di negligenze nella gestione degli stessi: spazi ristretti, malnutrizione, carenza di cure veterinarie e quant'altro.
Un caso che nelle scorse settimane ha avuto grande risonanza in Svizzera ma anche sui principali social network di internet ha riguardato un pesce luccio che è stato lasciato agonizzante da un giovane pescatore per molti minuti dopo essere stato pescato. E l'uomo ha, per questo, rischiato una sanzione pecuniaria molto consistente.
Insomma, l'attenzione nei confronti dei diritti dei nostri amici a quattro zampe (e non solo) è sicuramente maggiore se c'è una figura legalmente preposta a tutelarli.
Non a caso lo slogan degli animalisti era “dare una voce in tribunale agli animali bistrattati” ma alcuni gruppi politici hanno spiegato che la legislazione svizzera in questo campo è già una delle più avanzate del mondo e questa figura avrebbe comportato spese aggiuntive per i conti pubblici.
E quando si parla di costi aggiuntivi... si sa come la pensano molte persone!
trendystyle.it
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