MOLINAZZO DI MONTEGGIO (Svizzera) 11 MAGGIO 2010  – Il piccolo borgo di confine di Molinazzo di Monteggio potrebbe aver funto da base, in Svizzera, nell'ambito di un vasto traffico internazionale illegale di cani e gatti provenienti dall'Europa dell'Est. È quanto sospetta la polizia cantonale al termine dell'inchiesta avviata lo scorso dicembre e culminata in un blitz effettuato in un'abitazione della località malcantonese. Sotto inchiesta due trentenni del luogo, accusati di aver maltrattato una ventina fra cuccioli di razza Chihuahua e gatti persiani, di importazione e vendita abusiva di animali e di incuria per aver disatteso le norme igienico-sanitarie e cagionato pericoli per la salute pubblica.

 
CUCCIOLI MALTRATTATI - L'inchiesta è stata avviata dopo che una signora si era rivolta ai due trentenni per l'acquisto di un Chihuahua: la donna era stata tenuta a distanza dall'abitazione, ma era riuscita ugualmente ad accorgersi del degrado in cui si trovavano gli animali. Da qui la segnalazione alla Società protezione animali di Bellinzona (Spab), la quale ha avvertito l'Ufficio del veterinario cantonale che ha disposto l'intervento. Sette gatti persiani, rinchiusi in angusti solai e attorniati dai loro escrementi, e nove cuccioli di Chihuahua (all'appello ne mancavano altri sette per i quali è stata in parte accertata la morte e in parte la vendita) sono stati sequestrati.

 
TRAFFICO DALLA REPUBBLICA CECA - Il veterinario cantonale ha potuto appurare che gli animali non erano vaccinati contro la rabbia, una malattia mortale che può essere trasmessa all'uomo (all'anno vi sono mondialmente 40 mila decessi). La vendita degli animali sarebbe avvenuta tramite inserzioni su Internet, modalità con la quale è sempre più difficile rintracciare i responsabili. L'inchiesta ha appurato che gli animali presenti nell'abitazione di Molinazzo sono stati importati abusivamente dalla Repubblica Ceca, passando dalla vicina Italia (il valico si trova a pochi chilometri).

 
Non sono escluse responsabilità penali sia degli stessi indagati sia di terzi eventualmente coinvolti nello squallido mercato.

  

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