LUGLIO 09 - Pamplona – L’encierro de San Firmin torna a mostrare al mondo la sua pericolosità. Stamattina un ragazzo di Madrid di 27 anni, Daniel Jimeno Romero, è stato colpito dal toro Capuchino ed è morto alle 8.45 all'Ospedale di Navarra. L’uomo, che indossava pantaloni bianchi e una maglietta verde, è stato incornato al collo; subito soccorso, gli è stato praticato un massaggio cardiaco ed è portato all’ospedale in condizioni gravissime. Operato immediatamente, non è sopravvissuto in quanto il corno aveva reciso aorta e vena cava, danneggiando seriamente un polmone.

La tv ha mostrato il toro numero 106 gettare a terra Romero, mentre una decina di persone intorno a lui cercava di distrarlo tirandolo per la coda e colpendolo con bastoni. Il toro Capuchino si era distaccato dagli altri lungo il percorso e aveva già colpito in modo più lieve altri due corridori: a uno un corno aveva strappato la maglietta all'altezza della spalla, l'altro era stato ribaltato da una testata dell’animale. L’encierro di oggi ha provocato tre incornati, un argentino di 24 anni, un britannico di 20 e uno spagnolo di 27. I traumatizzati gravi sono sei, tra i quali un americano di 61 anni ricoverato in terapia intensiva.

 

La corsa è famosa per la sua pericolosità. Dal 1911 ha provocato la morte di almeno 15 persone; nel 1995 era stato ucciso per un’incornata un americano di 22 anni e nel 2003 un uomo è morto dopo due mesi di coma per una trauma cranico riportato in una caduta durante la corsa.

L’evento, reso celebra dal romanzo Fiesta di Ernest Hemingway , si svolge ogni anno tra il 7 e il 14 luglio e prevede otto giorni di corse su un percorso lungo 825 metri. Ogni mattina alle 8, centinaia di giovani corridori cercano di precedere i tori nel percorso che arriva all’arena.

 

Laura Vergani

 

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