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Aveva “sequestrato” il cane della vicina e il giudice l’ha condannata a un risarcimento danni per abbandono di animale.
 
La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi dal tribunale di Saronno a cui si era rivolta una cittadina, seguita dagli avvocati consulenti dell’Enpa, dopo i fatti accaduti due estati fa in città. Vittima dell’accaduto Charly, un cagnolino di piccola taglia a pelo ruvido, colpevole di aver abbaiato troppo e che una vicina ha deciso di portare a fare un giro, abbandonandolo nei campi.
 
La questione, già due anni fa, era balzata agli onori della cronaca perché la famiglia aveva avviato le ricerche di Charly chiedendo aiuti a tutti. Una domenica notte, infatti, il cane era rimasto chiuso accidentalmente fuori casa e aveva abbaiato per ore, probabilmente per attirare l’attenzione. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto una vicina di casa scendere in strada in pigiama, mettere in moto l’auto e caricarvi il povero Charly, allontanandosi e rientrando poi con l’auto vuota. Il cagnolino, dopo le intense ricerche durate giorni, fu trovato in una fattoria della zona, dove aveva trovato riparo.

La questione, però, non finì lì. Il cane, infatti, rappresenta un importante ‘testimone’ affettivo per la figlia allora 11enne della padrona. La bambina aveva ricevuto il cagnolino come ultimo dono dal padre, prima che quest’ultimo purtroppo morisse lasciandola orfana. Un danno emotivo pesante, per una bimba che vede nel suo amico a quattrozampe, una dichiarazione d’amore del proprio genitore scomparso.
La proprietaria ha così sporto denuncia insieme all’Enpa. Lo scorso 9 gennaio il giudice del tribunale di Saronno ha così emesso la condanna per la vicina: 800 euro di ammenda, 1.500 euro di risarcimento danni, nonché il pagamento delle spese processuali.
 
“La proprietaria che si era rivolta a noi per avere supporto nelle ricerche e nell’individuazione dei legali che avrebbero seguito la causa, ci ha ringraziato di cuore per averla aiutata e in virtù dell’esito positivo della vertenza è decisa a farci una donazione. La ringraziamo pubblicamente – commentano soddisfatti dall’Enpa -. Detto ciò quello che conta veramente è la decisione esemplare del Giudice. Speriamo serva da monito a chi, con troppa leggerezza, ritiene gli animali paragonabili a oggetti di cui ci si può sbarazzare impunemente”.
"Caso singolare - spiega l'avvocato Evelina Renesto che ha seguito il caso per l'Enpa -, il primo con queste modalità di cui si ha notizia nella zona. Purtroppo spesso capita sdi seguire però casi anche più di gravi, di maltrattamenti ad animali".
 

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