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SARDEGNA: TROPPI CANI RANDAGI? BRUCIAMOLI!
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Incenerire i cani randagi, per risolvere il problema del randagismo in Sardegna
. E' la proposta del consigliere regionale
Gianfranco Bardanzellu,
del Pdl, che ha giustificato quanto detto dicendo che "davanti ad un'emergenza bisogna avere il coraggio di misure forti, anche impopolari". "Per fronteggiare il randagismo, in attesa di migliorare le strutture di accoglienza, educare alla sterilizzazione e punire chi abbandona gli animali,
sarebbe opportuno incenerire i cani abbandonati
", ha aggiunto Bardanzellu.
Ma incenerire i cani non dovrebbe essere una costante né un'abitudine, ma «una misura eccezionale, perché l'emergenza è eccezionale. Io, nel breve periodo, non vedo altre soluzioni».
La notizia, riportata dal quotidiano L'Unione Sarda, ha scatenato le reazioni del web e degli animalisti: il Gruppo d'intervento giuridico, la Lega per l'abolizione della caccia e gli Amici della terra hanno commentato durissimi la proposta del consigliere.
«Il consigliere regionale Gianfranco Bardanzellu (Pdl), olbiese, cacciatore, anche consigliere comunale, giunge a immeritata notorietà con la sua ricetta per contrastare il randagismo: incenerirli....
Che cosa si può dire davanti a una proposta di mettere in pratica una soluzione contro la legge oltre che
contro il minimo buon senso proveniente da un rappresentante delle Istituzioni?
Perché non ammette che buona parte dei cani randagi sono abbandonati proprio dai suoi colleghi cacciatori quando non li ritengono adatti alla caccia?
La legge n. 281/1991 e la legge regionale n. 21/1994 assegnano ai Comuni le competenze in materia di randagismo e le soluzioni alle relative problematiche sono nella realizzazione di canili consortili, nelle politiche di sensibilizzazione, nell’incentivazione delle adozioni, nella sterilizzazione, nella profilassi non certo in
metodologie dall’odore vagamente nazistoide".
LEGGO
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