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Il caso a Siliqua: la donna, una pensionata di 62 anni residente nel paese a 35 chilometri da Caglairi, aveva alleviato le sofferenze di un setter malato ma è vietato e ora dovrà pagare 105 euro. «Io chiedevo di curarlo»

SILIQUA (20 giugno 2009) -Un po’ d’acqua non si rifiuta neanche a un cane ma a Siliqua se un randagio è moribondo e gli dai da bere e qualche crocchetta paghi una multa di 105 euro.
 
E’ successo a una casalinga, Natalina Todde, 62 anni, che abita in Via Matteotti, di fronte all’edificio della scuola materna dove il randagio aveva trovato una cuccia temporanea. La donna si è beccata la multa per aver avuto compassione di un setter inglese, affetto da una grave malattia, che da settimane barcollava all’interno del cortile della scuola.
Con il il marito Salvatore Mancosu l’ha dissetato e sfamato per alleviargli le sofferenze. Il 12 giugno scorso, però, è arrivata la sorpresa. Alla casalinga è stato notificata la sanzione per aver violato l’ordinanza sindacale numero 38 del 1 aprile 2009 sulle norme di custodia e di trattamento dei cani, norme che vietano di nutrire un randagio.
 
A firmare il verbale di contestazione il comandante della polizia municipale Antonella Carboni e il vigile Marinella Pitzalis. «Il cane era sdraiato sul marciapiede di fronte a casa mia - racconta Natalina Todde-, qualcuno ci aveva sistemato una ciotola per l’acqua e una vaschetta per la pappa. Non potevo vedere quell’animale disidratato, per due o tre volte gli ho dato da bere e mangiare. Quando sono venuti i vigili ho ammesso di avere, anche con altre persone, aiutato quel povero setter. Invece di essere ringraziata vengo multata. Ho chiesto al sindaco Pierpaolo Lixi di valutare la decisione dei vigili urbani e non ha accettato le mie conclusioni». Anche il comandante della polizia municipale è apparsa inflessibile. «C’è un’ordinanza che va rispettata da tutti - ha precisato in modo garbato Antonella Carboni -. In passato abbiamo avuto problemi con i randagi. Se la signora Todde voleva dare conforto al setter poteva portarselo nel suo cortile. Nella scuola, proprio perché il cane era malato, c’e rano pericoli per i bambini».
 
Il primo cittadino invece, non ha voluto commentare. Natalina Todde si lamenta e si indigna: «I vigili urbani sono stati solerti nel sanzionarmi, ma non sono stati per nulla puntuali quando li ho invitati più volte a far ospitare il setter in un centro in grado di curarlo». E adesso la povera bestiola che fine ha fatto? E’ stata ospitata all’«hotel dog» di Assemini, ma pare sia stata soppressa. 
di Erminio Ariu
 
lanuovasardegna.gelocal.it

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