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 Il veterinario: «I sintomi non lasciano dubbi, usate sostanze potenti». 
 
  
9 maggio 2011 - Tre gatti avvelenati con dei bocconi ripieni di pesticida e trovati moribondi tutti nello stesso giardinetto condominiale in via Brigata Guardie, a Santa Lucia, dove di solito giocano i bambini. Un gesto che oltre a costituire un reato penale potrebbe anche avere risvolti tragici: «È stato usato un pesticida, o un veleno per lumache», dice il dottore Carlo Favalezza dell'ambulatorio veterinario Athesis che sta cercando di salvare i tre mici, «sostanze davvero molto pericolose e guai se venissero accidentalmente ingerite da un bimbo». «L'effetto è potente e immediato», prosegue il veterinario, «15, 20 minuti al massimo. Due gatti sono in condizioni critiche, uno forse si salverà, ma è presto per dirlo».
 
I gatti sono stati trovati tutti nello stesso posto, vicino al civico 26 della via. Due di mattina e uno nel primo pomeriggio, segno che in zona sono state lasciate delle esche. E che sono state mangiate dagli animali in momenti diversi. A dare l'allarme una signora che ha chiamato il canile municipale, il quale non intervenendo per i gatti, ha dirottato la telefonata a Elena Maggioni, responsabile dell'associazione Gaia animali&ambiente sezione di Verona. «La signora era molto in ansia, in pena per i gatti», spiega la Maggioni, «ma anche molto preoccupata all'idea fosse stato sparso del veleno dove giocano i suoi bambini».
A confermare i sospetti dell'avvelenamento ci ha pensato il veterinario. «I sintomi non lasciano dubbi», spiega, «soprattutto la presenza di convulsioni e l'ipotermia. Abbiamo sedato gli animali e li teniamo monitorati sotto una lampada che li tiene al caldo, ma , come dicevo, per due è davvero difficile se la cavino, per il terzo invece ci sono buone possibilità».
 
Uccidere cani o gatti è un reato penale e va ricordato che per i bocconi avvelenati esiste anche un'ordinanza del 18 dicembre 2008 - «Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati» - pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana n. 13 del 17 gennaio 2009, a cura del ministro del Lavoro, della salute e delle politiche sociali che, «tenuto conto che la presenza di veleni e sostanze tossiche sul territorio, in particolare sotto forma di esche o bocconi, rappresenta un serio rischio per la popolazione umana», prevede, tra le varie cose, che «il sindaco deve dare immediate disposizioni per l'apertura di una indagine, da effettuare in collaborazione con le altre autorità competenti.
 
Marzio Perbellini - L'Arena 
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