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23/10/2011 - Un cinghialotto orfano convinto di essere un gatto. Che accorre quando gli si offre una carota. Che si fa le coccole «muso a muso» con i gatti di strada. Che grufola dolcemente mentre i gattini contro i quali si struscia gli fanno le fusa. E' un piccolo miracolo della capacità di avvicinamento uomo-animale quello che sta avvenendo a San Pietro, località sulle alture di Sanremo, alle spalle dell'ospedale. Il cinghialotto che è stato adottato dalle gattare della zona, e da tutta la colonia felina, lo hanno chiamato «Mimma». A valle, colpevole l'estate, c'era arrivata con il caldo di giugno. Anzi, c'era arrivata la mamma, con «Mimma» e un fratellino.

Le gattare l'avevano trovata subito dopo il parto in un canneto, vicino al torrente. Stremata e immobile. Le avevano portato da mangiare e da bere, adottandola. Con il passare delle settimane i cinghialotti prendevano il latte e si irrobustivano e lei approfittava del «menù» degli amici quattrozampe. Ungulati e felini, fianco a fianco. Una famiglia allargata per la gioia di tantissimi bambini che si erano fatti immortalare con i cinghialotti in braccio.

Ma poi la voce di quel prodigio di convivenza era evidentemente circolata un po' troppo. E il giorno di Ferragosto la mamma e il fratellino di «Mimma» «scompaiono», si trovano più. E «Mimma» rimane orfana. A San Pietro dicono che siano stati vittima di qualche bracconiere che ha approfittato dei «botti della Madonna», quelli della sera del 14 agosto, per dissimulare le fucilate. Ma le doppiette di colpi ne hanno due e «Mimma» l'ha fatta franca. Anche se sono in tanti a temere che non la stagione di caccia possa accaderle qualcosa di spiacevole.

«Mimma deve rimanere il più possibile insieme a noi - spiega Vittoria Grossi - una delle donne che ogni giorno si presentano all'appuntamento con il "rancio" per il cinghialotto e per i gatti. E' bellissimo il modo in cui ha saputo adattarsi con i suoi compagni di vita e con il quale si è confrontata anche con l'uomo. Alla gente di qui, siamo in tanti, ci riconosce, quasi ci saluta. E soprattutto si comporta come un gatto, ha mutuato fin da piccolissimo modi di fare e abitudini». Basta andare nel canneto di San Pietro, appostarsi, e dopo un po' stupirsi per qualcosa che si muove e scodinzola a pochi metri di distanza. «Nessuno deve fare del male a "Mimma" - lanciano l'appello gli abitanti della zona - è un piccolo miracolo che sia qui con noi, vicino alla città. Non bisogna farle del male, il suo destino lo deciderà crescendo».

La Stampa


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