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SAN HUA DOCUFILM SU GATTI A TAVOLA: LA PROTESTA IN CINA
 
Si chiama «San Hua» il primo documentario cinese sul consumo della carne di gatto. Presentato alla fine di luglio a Pechino, Shanghai e Canton, il documentario, come ha detto il regista Guo Ke, ha lo scopo di «fare in modo che la gente sappia la verità». A Canton, capitale della provincia sud orientale cinese del Guangdong, molti ristoranti sono rinomati per le ricette a base di carne di gatto. Gatto in umido con salsa di soia, un piatto combinato di carne di gatto e carne di serpente, gatto bollito, sono tra quelle più richieste.
 
Secondo i giornali locali, in città vengono cucinati e mangiati mediamente 10.000 gatti al giorno, soprattutto durante la stagione invernale. Il documentario mette in luce come per molti cinesi cibarsi della carne di gatto sia una cosa normale. Durante lo scorso mese di maggio il regista si è recato in numerosi ristoranti indossando una telecamera nascosta per filmare la gente che ordinava e gustava carne di gatto. Uno dei salvatori dei gatti, Liu Xiaoyun, ha raccontato di aver una volta comprato un carico di gatti catturati e caricati su un autobus, pagando alla persona che li aveva presi 5000 yuan (circa 500 euro) per poi poter liberare gli animali e sottrarli al loro destino.
«Noi amiamo la carne di gatto - hanno dichiarato tranquillamente due clienti di un ristorante nel documentario - e per noi mangiarla è una cosa totalmente normale. La cosa è diversa per le nuove generazioni che iniziano ad amare i piccoli animali domestici da quando sono piccoli. Noi avevamo un tipo di educazione differente».
 
 La Cina non ha una legislazione specifica in tema di protezione degli animali. L'idea, avanzata pochi mesi fa da un gruppo di avvocati e gruppi di animalisti che hanno proposto una legge che preveda l'applicazione di multe fino a 5000 yuan (500 euro) o la detenzione fino a 15 giorni per chi si ciba o vende carne di cani e di gatti è stata duramente contrastata. «L'unica cosa che possiamo fare - spiega An Xiang, un avvocato di Pechino - è portare avanti campagne di sensibilizzazione, specie per le nuove generazioni, su questo argomento».
 
Molti sperano che il documentario di Guo Ke possa essere di aiuto, spingendo il legislatore a riconsiderare la proposta di legge. Il regista ha dichiarato che «non è possibile decidere il destino di un gatto solo in base alla propria volontà e che i gatti hanno un naturale affinità con gli esseri umani».

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