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ROMA - 18 febbraio 2009-  Il 16 aprile 2007, il Nirda (Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali) del Corpo Forestale sequestra tutti gli animali della «Zoo Grunwald Srl» di Pasquale Martino che ha sede a Roma. Si tratta di esemplari impiegati al cinema e in tv, questa è l'attività della società, che il Nirda trova detenuti in condizioni strutturali e igieniche pessime. L'elenco include 90 cani, 28 oche, pitoni, boa, iguane, pappagalli, dromedari, maiali, cammelli, gatti, buoi, gabbiani e aquile. Molti degli esotici vengono sistemati nei centri di recupero, altri collocati presso strutture di vario genere.
  
Qualcuno ha vissuto momenti di celebrità, come il border collie che ha sostituito il famoso Shonik nella serie Il Maresciallo Rocca: è fra i sei cani attori affidati a privati cittadini, che ormai li considerano propri. Il processo deve ancora iniziare: Martino è chiamato a rispondere per il reato 727 del codice penale, detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura. Intanto esegue alcuni lavori nel suo centro, che le Asl ora reputano idoneo. Così, un mese fa, il Tribunale ordina il dissequestro degli ultimi cani. «Non ho accuse per maltrattamento, è solo che il mio impianto era vecchio. C'è chi abita in case del '400, basta sistemarle», afferma Martino che rivuole i suoi animali.
 
Ma gli zoofili, e non solo, insorgono. La senatrice dei Radicali-Pd Donatella Poretti presenta un'interrogazione parlamentare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, indicando l'atteggiamento irresponsabile della Rai: «Maltrattare gli animali è reato, ancora più grave se ad avallarlo è la televisione di Stato, fatta con i soldi dei contribuenti». Nel testo Poretti ricorda episodi come il collasso in diretta del canguro esibito a «Carramba che sorpresa» della Carrà nel 2000 che costò alla Grunwald una denuncia da parte degli Animalisti Italiani e del Codacons.
Chiede anche per quali ragioni la Rai utilizzi per i suoi programmi animali provenienti da situazioni di sofferenza e domanda se il governo intenda intervenire tempestivamente presso l'ente pubblico. Carla Rocchi, presidente dell'Ente Nazionale Protezione Animali, ha scritto una lettera aperta a Sergio Zavoli, presidente della Commissione Parlamentare Vigilanza Radio e Tv, chiedendo che i futuri contratti con le società che affittano gli animali allo spettacolo siano subordinati a severe verifiche del rispetto di normative e condizioni etologiche.
E ricorda: «Da due anni i sei cani sotto sequestro vivono presso famiglie che li colmano di affetto, immaginate cosa significhi riconsegnarli alla vita precedente?».
 
Margherita d'Amico
 
corriere.it

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