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Reggio Emilia, 4 novembre 2013 - ERANO DESTINATI a morire i tre cagnolini, tutti maschi, meticci e, finora, custoditi molto bene che sono stati abbandonati forse nella stessa mattinata di ieri in un cascinale sparso nella campagna di via Cimitero a Sant’Agata di Rubiera. Una zona molto remota, abbandonata e lontana dall’attenzione; dalla strada si vedono solo macerie. Dietro, una vecchia stalla. Chiusa da tempo per non permettere l’ingresso dei clandestini, che potevano rimanere vittime di qualche crollo. I tre cagnolini, apparentemente di due mesi, secondo un disegno diabolico sono stati messi, uno dopo l’altro, nell’interstizio che serviva ad alimentare i maiali rimasto aperto essendo largo una ventina di centimetri. Sono precipitati all’interno della stalla dove, appunto, da anni si erano chiuse tutte le porte e le finestre di accesso. Erano condannati ad una ben misera fine, morendo di fame, se il cane di Alessandro Turci, un caposquadra dei Vigili del Fuoco di Modena che abita nei paraggi, nel corso della sua sgambata quotidiana non si fosse accorto della presenza dei cuccioli mettendosi«in guardia».
ALESSANDRO si è avvicinato, sentendo i latrati dei cagnolini. «Mi sono accorto che c’erano dei cani che stavano soffrendo dentro la stalla— racconta— non sapevo come fare a liberarli ed ho deciso di avvisare le autorità». Raggiunto nel primo pomeriggio di ieri dal responsabile del canile di Arceto, Antonio Cigarini, Alessandro ha cominciato a colpi di mazza a demolire la porta murata della stalla. Fino a recuperare i tre cuccioli. Si sono fatti subito prendere e, portandoli in braccio, Alessandro li ha riconsegnati all’esterno, alla vita.
«QUESTO posto è sperduto nella campagna ormai senza gente di Sant’Agata. Lo conoscono solo i cacciatori— dice Alessandro—. È molto isolato ed escludo che questo fatto sia stato compiuto dai contadini che curano questo terreno; per me chi ha deciso di liberarsi dei cani questo posto lo conosceva bene e deve aver percorso a piedi, con i cuccioli in braccio, i 200 metri dopo la sbarra sulla strada fino al cascinale. Per poi compiere quel gesto. Finora li ha tenuti bene e chissà perché ha deciso di metterli in un posto dove potevano morire di fame, se non fosserostati scoperti per un vero e proprio colpo di fortuna. Avrebbe potuto benissimo liberarli lungo la strada del cimitero, che in questi giorni viene percorsa da qualcuno anche se nel rimanente periodo dell’anno qui è zona assolutamente deserta». Ora i tre cuccioli sono a disposizione di chi vorrà adottarli presso la struttura di accoglienza di Arceto (0522.980505).
http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio_emilia/cronaca/2013/11/04/976414-cani-cuccioli-murati-vivi.shtml