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ROMA 11 dic 09 - Il tribunale di Roma ha condannato un uomo di 44 anni, A. R., alla pena pecuniaria di seimila euro di multa per aver picchiato brutalmente il suo cane.
I fatti risalgono al 25 novembre 2005 quando, intorno alle 22,00 nei pressi di Piazza Augusto Imperatore a Roma, diversi passanti videro l’uomo picchiare brutalmente un cane prendendolo a calci e pugni, sbattendolo contro il muro e colpendolo ripetutamente con uno spesso guinzaglio, utilizzato come una frusta. L’animale, rannicchiato a terra terrorizzato, provava a fuggire ma era legato con una fune.
 
Le persone presenti tentarono di fermare l’aggressione e chiamarono le forze dell’ordine, ma prima dell’arrivo della polizia l’uomo riuscì ad allontanarsi, minacciando i presenti e trascinando a forza il cane tenuto a guinzaglio.
Tra i testimoni era presente Ilaria Zagaria, responsabile del settore adozioni dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese, che nei giorni successivi riconobbe nella foto e nella descrizione di una scheda di riconoscimento, il cane maltrattato: un meticcio di colore nero con una macchia bianca sul petto, entrato al canile alcune settimane prima e riconsegnato al detentore. Grazie a questo riconoscimento si è risaliti al responsabile, che è stato quindi denunciato.
 
«Finalmente nelle aule di giustizia, dopo le tante battaglie condotte negli anni dalla Lav e dalle altre associazioni animaliste, si condannano gli autori di maltrattamenti verso gli animali, - ha dichiarato l’avvocato Filippo Pompei che ha rappresentato nel dibattimento la Lav come parte civile - per questo è importante l’attività svolta dalle associazioni, ma è fondamentale anche l’azione di denuncia da parte dei comuni cittadini». Ciro Troiano responsabile delle Guardie Zoofile della Lav, che ha fatto la denuncia che ha poi portato alla condanna dell’uomo, ha spiegato: «Diverse analisi dimostrano che le varie forme di maltrattamento si accompagnano ad atteggiamenti culturali che vedono gli altri animali come cose, oggetti animati da usare e sfruttare e sui quali esercitare un misero senso di onnipotenza quotidiana: l’altro animale, diventa lo schiavo di frustrazioni, impotenze e meschinità umane».
 
Secondo quanto si spiega in una nota, Pistone, il cane vittima dell’aggressione, è stato finalmente dissequestrato e affidato al Canile di Roma in attesa di adozione. Sino ad oggi però, il rischio che potesse essere restituito all’uomo che lo aveva maltrattato, ne ha impedito l’adozione, nonostante sia un cane buono e socievole con gli altri cani (divide un box con altri due cani da quattro anni).
Ora, grazie alla decisione del giudice, Pistone può sperare in una nuova famiglia, che lo accolga con amore.
La Stampa

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