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ROMA: LITIGA CON IL DATORE DI LAVORO, LE SEQUESTRANO IL CANE
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10/6/2009 - ROMA -
Aveva ricevuto in regalo, lo scorso novembre, un delizioso cagnolino dal suo datore di lavoro
(una donna, titolare di un’impresa di viaggi e soggiorni romani). Immaginava che il dono di quella
bassottina tedesca, di nome Holly
, suggellasse un rapporto di amicizia e cordialità e invece sono bastati alcuni giorni di malattia, presi a febbraio per motivi di stress, per
scatenare una guerra a suon di carte bollate
.
La titolare, cui non era andata giù quell’assenza per ragioni di salute
, è stata segnalata all’Ufficio provinciale del lavoro per mobbing, mentre la 41enne Caterina (nome di fantasia), dipendente, addetta all’amministrazione di un grande albergo della capitale, è stata a sua volta denunciata alla procura per appropriazione indebita e cioè per essersi presa, senza alcun titolo, quel cane. Risultato: su ordine del gip, alcuni agenti della polizia
hanno prelevato la bassottina dall’appartamento di Caterina e l’hanno restituita alla legittima proprietaria che, dalla sua, vantava le prove dell’acquisto al negozio (lo scontrino e una fotografia dell’animale).
La vicenda è da tempo sul tavolo del pm Andrea Mosca che aveva sollecitato al gip il provvedimento di sequestro dell’animale, confermato poi successivamente dal tribunale del riesame. Il difensore di Caterina, l’avvocato Stefano Caroti, è cauto: «Attendiamo che la magistratura concluda i suoi accertamenti».
La donna, cui è stata sottratta la bassottina, promette battaglia contro la sua ex ’capa
: «Sono stata sottoposta ad una serie di atti e comportamenti, da parte della mia titolare, denigratori ed ostili nonchè pretestuosi che nel corso del tempo hanno avuto un unico effetto: intaccare gravemente il mio equilibrio e la mia salute fisica e psichica. In questi anni sono dimagrita 10 chili. Ho avuto un esaurimento nervoso. La titolare dell’impresa dove lavoro, ha svilito la mia professionalità , menomato la fiducia e la stima in me stessa, costringendomi a sospendere l’attività lavorativa perchè affetta da stati di ansia e depressione accompagnati da irrefrenabili crisi di pianto, per i quali ho dovuto far ricorso a cure e a sedute di psicoterapia».
lastampa.it
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