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13 giugno 2014  - “Sarò in piazza del Campidoglio con i volontari e i dipendenti dei canili per protestare contro la delibera approvata dalla Giunta Capitolina che prevede la chiusura e il ridimensionamento delle strutture comunali che ospitano cani e gatti della capitale". Così, in una nota, la senatrice del Pd Monica Cirinnà.
   
"Dei punti del programma del Sindaco sui diritti degli animali - prosegue - non vi è più traccia. Chiudere il Rifugio di Vitinia ex Poverello, la Valle dei Cuccioli e l’Oasi felina di Villa Flora significa cancellare anni di impegno di volontari, animalisti, cittadini e operatori che si battono per garantire i diritti degli animali. Il ridimensionamento del canile comunale di Muratella dagli attuali 640 cani a 250 significherebbe deportare altrove animali accuditi giornalmente con sacrificio dai volontari romani.
  
All'assessora Marino dico che i cani non sono rifiuti e che non può buttarli in qualunque discarica. Il sindaco ascolti l’appello lanciato dalla senatrice del Pd Silvana Amati e sottoscritto anche dai colleghi Fedeli, Granaiola, Guerrieri, Lucherini, Maturani, Moscardelli, Sollo, Spilabotte, Valentini, nonché dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri e dalla senatrice di Sel Loredana De Petris, dove si spiega che ‘le associazioni animaliste paventano il rischio che si arrivi allo smantellamento completo del sistema di accoglienza pubblica per appaltarlo del tutto ai privati’.
   
L’amministrazione comunale anziché mettere a norma le strutture conquistate e difese in tanti anni di battaglie preferisce chiuderle. Questo non possiamo permetterlo. Sarebbe un umiliante ritorno al passato. Le uniche strutture disponibile per la città di Roma rimarrebbero l’oasi felina Porta Portese e forse, il rifugio Ponte Marconi, attualmente chiuso. È cosa nota che la diaria giornaliera applicata dai canili privati ha costi rilevanti e che quelle strutture non hanno interesse a concedere gli animali in adozione. Paradossalmente la spesa dell’amministrazione comunale per le diarie di mantenimento dei cani finirebbe per superare i costi della messa a norma delle strutture che oggi si vorrebbero chiudere. Un lavoro di decenni che mi ha vista impegnata in prima persona non può essere gettato alle ortiche.
Condannare di nuovo al randagismo i nostri amici a quattro zampe sarebbe una barbarie. Se l’amministrazione non recederà da queste intenzioni ci vedremmo costretti ad apporre i lucchetti alle gabbie e ad incatenarci anche noi alle strutture perché non potremmo mai accettare che siano cancellate in un sol colpo le conquiste civili degli ultimi 20 anni.
  
La protesta delle associazioni animaliste è sacrosanta. Confido nell’iniziativa dell’Assemblea Capitolina che oggi proporrà una mozione nella quale si invitano Sindaco e giunta a tornare a più sani propositi e a ritirare la delibera”.
   
http://www.affaritaliani.it/roma/cani-e-gatti-il-comune-ridimensiona-lucchetti-alle-gabbie-sale-la-protesta-12062014.html
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