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Un 'Dogo Argentino' si è lanciato dal settimo piano dell'abitazione in cui viveva, in via Prenestina 282.
I proprietari, partiti per le vacanze, lo avevano affidato a un conoscente che andava nell'appartamento per dargli da mangiare.
 
10 agosto 2010 - Stress da distacco affettivo. Potrebbe essere questa secondo l'Ente nazionale protezione animali la causa che oggi a Roma ha spinto un 'Dogo Argentino' a lanciarsi dal settimo piano dell'abitazione in cui viveva, in via Prenestina 282, schiantandosi su un motociclo e un'autovettura. I proprietari, partiti per le vacanze, avevano affidato il cane a un conoscente che andava nell'appartamento per dargli da mangiare. Dopo il caso di Merano, quello di roma è il secondo episodio del genere che si verifica nel giro di pochi giorni.
 
Per l'Enpa, però, definire tali situazioni come 'suicidi' può essere fuorviante: "In questo caso crediamo non si possa imputare ai due animali né una chiara volontà né una progettualità finalizzate a porre fine alla propria vita - spiegano gli esperti comportamentalisti dell'ente - è assai probabile che essi abbiano sofferto terribilmente per il distacco affettivo dai loro proprietari. E la sofferenza si traduce, spesso, in uno stato di fortissimo stress emotivo e di inquietudine".
 
Un disagio aggravato dalla difficoltà degli animali di interpretare il valore di una separazione. "Animali e uomini hanno canali di comunicazione molto diversi - dice Ilaria Ferri, direttore scientifico dell'Enpa - e di conseguenza dobbiamo sempre tenere presente che ciò che per noi è scontato non lo è per loro. E così quella che per noi è una semplice separazione temporanea, può essere vissuta, al di là delle intenzioni dei proprietari, alla stregua di un abbandono definitivo".
 
Come comportarsi dunque in queste situazioni? Non esistono regole universalmente valide ma occorre valutare caso per caso a seconda dell'indole del proprio cane. "Per alcuni animali - aggiunge Ferri - gli spostamenti verso le località di vacanze possono risultare altrettanto traumatici; per altri invece anche un breve periodo di distacco può essere insopportabile. In linea di massima, sarebbe buona norma educare il quattrozampe alla separazione: poco prima di partire, ad esempio, è consigliabile fare alcune prove, lasciandolo in custodia soltanto per poche ore. In questo modo il cane non soltanto si abitua alla lontananza affettiva ma, sopratutto, comprende che la separazione è soltanto temporanea. Nel caso in cui si dovesse decidere di lasciare l'animale nel proprio appartamento, incaricando un conoscente di prendersi cura di lui - conclude Frri - si dovrebbe preferire una persona con cui il quattrozampe ha già familiarità". 
 
Infine una regola di buonsenso: "se si sospetta che l'animale possa dare segni di sofferenza è sempre bene rivolgersi al parere di un veterinario comportamentalista".
 

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