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La psicosi dei cani, oltre che ingiusta, è del tutto inutile. Per risolvere il problema del randagismo bastano poche ma efficaci azioni di elementare prevenzione”. Ne è convinto Giuseppe Gatti, vicepresidente nazionale e referente provinciale della Lega per la Difesa del Cane.
 
Nell’edizione di ieri Il Sannio quotidiano ha pubblicato la lettera firmata da Paola Canonico, volontaria della Lega per la Difesa del Cane, che ha messo in evidenza le gravi responsabilità dei vari soggetti istituzionali nella problematica. “Condivido parola per parola l’intervento di Paola – dichiara Gatti - Sulla vicenda di Circello va fatta al più presto chiarezza. Ad oggi non ci sono elementi certi su come si sono svolti i fatti. Allo stato, non possiamo affermare che si sia trattato di un branco di cani randagi, come troppo frettolosamente si è fatto in queste tristi ore che ci separano dalla scomparsa del piccolo di Circello.
A noi non risulta che l’Asl, attraverso l’associazione convenzionata per il servizio di accalappiamento (Empa, n.d.r.), abbia effettuato catture nella zona della tragedia. Prima di avventurarci in ‘sentenze’ definitive su ciò che è accaduto bisogna attendere che gli organismi competenti svolgano il proprio lavoro.
 
Personalmente, sulla scorta di decenni di esperienza con cani di ogni genere, non riesco a credere che dei cani, per quanto affamati o vaganti, possano aggredire improvvisamente un uomo, meno che mai un bambino. A qualsiasi cane basta un tozzo di pane, un po’ d’acqua e una carezza per essere in pace con il mondo. Se ci si trova davanti a una bestiola, anche di grossa taglia o delle specie cosiddette aggressive, non ci si deve far prendere dalla paura. Nel 99,9 per cento dei casi la bestiola si lascerà accarezzare. Se così non fosse ci sarebbero centinaia di aggressioni al giorno, dato l’alto numero di animali randagi o vaganti nella nostra provincia. L’unico modo per correre dei rischi con un cane è innervosirlo con azioni inconsulte o, peggio, violente. Comunque, se ci sono animali da accogliere temporaneamente per effettuare i dovuti controlli, la Lega per la Difesa del Cane mette a disposizione le proprie strutture”.
 
L’episodio di Circello ha drammaticamente riproposto la problematica randagismo all’attenzione dell’opinione pubblica. Una questione però non nuova, che poteva e doveva essere affrontata meglio già da tempo: “Da anni, come è a tutti noto – ricorda Gatti - le associazioni protezionistiche si sostituiscono ai Comuni nell’attività di prevenzione del fenomeno e di cura degli animali. Questo perchè i Comuni hanno sempre trattato la questione senza la dovuta attenzione, adducendo a scusante la mancanza di risorse. In realtà si è sottovalutato un problema che, esattamente come quello dei rifiuti, andava affrontato prima e meglio. 
  
All’ultima riunione svoltasi presso l’Asl circa dieci giorni fa, pur essendo tutti invitati partecipò solo una decina di Comuni. In quella sede fu evidenziata la necessità di adottare misure per la prevenzione del fenomeno. In particolare, gli enti locali devono effettuare una rigorosa anagrafe degli animali, per dare una ‘identità’ ad ogni bestiola tramite la ‘microchippatura’. Bisogna inoltre effettuare una corretta politica di sterilizzazione delle cagnette randage, con la collaborazione tra Comuni, Asl e associazioni di volontariato. Sono queste le cose da fare, e per redigere un valido piano di interventi in tutti gli ambiti della provincia è stata varata una commissione composta da un rappresentante dell’Asl, due dei Comuni (Benevento e San Leucio del Sannio), due delle associazioni protezionistiche. Ripartiamo da lì – conclude Gatti – senza alimentare il terrore per i cani che oltre a essere inutile è assolutamente immotivato. Anzi, stupido”. 
 
http://www.ilsannioquotidiano.it/article.php?sid=40406
 

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