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10 aprile 2012 - Un lager, di cui tanti sapevano, ma nessuno ha mai ritenuto opportuno fare qualcosa. Qualcosa che potesse rendere non dico buona, ma quantomeno dignitosa e vivibile la vita di questi 24 gatti. 24 mici raccolti da un anziano che li amava di un amore malato.

 

A complicare le cose i vicini che in passato gli avevano già fatto sparire altri suoi gatti. Di qui la decisione di non fare più uscire i gatti. Una decisione volendo anche sensata, se non fosse che i mici vengono tenuti tutti in un garage. E di lì, per tutta la vita, non escono mai.  Una stanza buia, sporca (atrocemente sporca), senza nemmeno una finestra che garantisca un minimo ricambio di aria. Un unico foro su una parete dà accesso ad una minuscola conigliera, che consente ai mici di guardare fuori, di respirare un’aria quantomeno accettabile (perché comunque la puzza di urina si sente chiarmente e distintamente anche all’aperto).

All’interno del garage, la situazione è drammatica. Non ci sono lettiere. Le feci stratificate ricoprono il pavimento, i mobili, le mensole. L’odore di urina è terrificante. I maschi, non sterilizzati, marcano il territorio in continuazione. I gatti vivono in queste condizioni inumane fino a quando il loro proprietario viene portato in ospedale e muore. Nel frattempo un benemerito signore viene incaricato di andare a nutrire i gatti. E rimane sconcertato. La prima volta che entra nel garage ne deve subito uscire. L’odore di urina è talmente forte da non consentirgli di respirare. Anche con la mascherina gli occhi bruciano atrocemente per i vapori dell’ammoniaca. Pian piano inizia a pulire. A scrostare e a riempire secchi e secchi di feci. E pian piano riappare il pavimento. L’aria torna ad essere quantomeno respirabile. La puzza è ancora forte, ma almeno si può stare nel garage senza lacrimare. A questo punto entriamo in scena noi volontarie. Il signore ci contatta sperando di trovare con noi una sistemazione per i mici, sperando che il gattile possa accoglierli. E qui nasce il problema più grande. I mici non si trovano a Fano, ma in un comune vicino, uno di quei tanti comuni del circondario che incurante, ha sempre disatteso le prescrizioni normative che lo obbligano ad avere un gattile o ad essere convenzionato con strutture di altri comuni. Uno di quei comuni che ha sempre negato  l’esistenza del randagismo felino (che esiste solo nelle teste di noi povere volontarie).

Dunque…. I mici sono di fuori comune e nel gattile comunale di Fano non possono entrare.  Nel contempo i parenti, fino ad ora latitanti, entrano in scena. I gatti vanno portati via SUBITO. Loro lì non li vogliono. Che si apra la porta del garage (fortunatamente le chiavi le ha solo il signore che ci ha allertato) e che li si lasci disperdere e vagare nelle campagne, abbandonati al loro destino. I gatti devono essere tolti di lì e al più presto.- E per rendere le loro pretese più convincenti da lunedì staccheranno la luce e l’acqua. E  senza luce e senza acqua per pulire potete solo immaginare come tornerà ad essere il garage. Per quanto sia una persona meravigliosa, il signore che si sta occupando ora dei mici dovrà arrendersi allo stato dei fatti. Al buio e senza acqua anche una pulita sommaria diventa impossibile. Le foto rendono solo in parte (se non altro manca la componente olfattiva) la drammaticità della situazione in cui vivono i mici. Sono mici un po’ timorosi, ma comprensibilmente. Quasi tutti, pur non avendoci mai visto, si sono fatti avvicinare e/o accarezzare. Qualche femmina è coccolona, gli altri più timidi hanno solo bisogno di uscire di lì e di ricevere le un po’attenzioni e coccole. Paradossalmente appaiono tutti in condizioni di salute più che accettabili. Solo due mici hanno il posteriore spelato, ma credo sia riconducibile a una dermatite da pulci. Non ci sono mici con problemi respiratori, e non ho visto  lesioni riconducibili a micosi. Sicuramente saranno da trattare con antipulci, vermifugo. Ma vi assicuro che per come hanno vissuto stanno fin troppo bene. A mici che si sono fatti manipolare un po’ di più ho guardato le bocche. Nessun segno di stomatiti e gengiviti. E sembrano piuttosto giovani. Si tratta di una situazione urgente. Di fatto noi, a distanza, non siamo in grado di assicurare che a questi mici venga fatta fare una brutta fine. E vi assicuro che il rischio c’è tutto.

Abbiamo bisogno di 24 adozioni del cuore.  Questi mici hanno diritto di iniziare a vivere. Di iniziare a respirare un’aria pulita. Cerchiamo anche stalli presso rifugi. Qualunque sistemazione. Ovviamente si deve essere consapevoli che si tratta di gatti che hanno vissuto fin ora una vita di privazioni. Con alcuni ci vorrà un po’ di pazienza  e tempo. Visto che purtroppo la speranza che il comune del posto si attivi per la salvaguardia dei “suoi gatti” è benché minima… le foto, i video, e questa nota sono l’unica tutela che abbiamo per evitare il peggio. I gatti li abbiamo visti, fotografati e filmati. Sappiamo che esistono. Siamo arrivati prima che il problema fosse occultato e risolto con “metodi alternativi”. E speriamo di trovare per tutti una sistemazione dignitosa, prima che arrivino soluzioni che vanno a vantaggio (economico) di tutti tranne che dei mici.

Per info Cecilia 3460106264 Cecilia Tornimbeni su fb. 

mail : tornimbe@libero.it

Per i gatti maschi si assicura la sterilizzazione (le femmine sono già sterilizzate)


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