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Prato, 4 agosto 2013 - LA VOLONTARIA arriva con una scatola di cartone: allo sguardo che si allunga appare una piccola palla di pelo scomposto che si agita fra deboli miagolii. Sono due micetti tigrati di appena cinque giorni, trovati vicino a un cassonetto di Via Roma e portati al gattile.

 
«Episodi di questo genere si verificano sempre più spesso. A causa della crisi economica i gatti non vengono sterilizzati e rispetto all’anno scorso gli abbandoni di mamme e cuccioli sono aumentati».
Così parla Angela Pisani, responsabile dell’associazione felina dal 2009 e volontaria insieme a Catia Cioni presso l’Oasi felina «La Bogaia», situata nel parco delle Cascine di Tavola, all’interno del podere omonimo in via di Bogaia, 33. Angela ci accoglie nella nursery del gattile, dove una decina di mici di pochi mesi sono in attesa di essere vaccinati e cercano coccole.

UN’ALTRA vittima della crisi economica è Giulio, un affettuosissimo adulto, riportato all’Oasi due settimane dopo l’adozione, poiché i proprietari non potevano mantenerlo e curarlo in modo adeguato: gli è stata diagnosticata una malattia innocua per gli umani, ma che impone costanti cure che la famiglia, pur affezionatissima agli animali, non poteva permettersi.
Quanti gatti sono ospitati nell’Oasi? Quanti vengono adottati ogni anno?
«Ne ospitiamo circa 120 stanziali. Sono quelli vecchi, malati, non adottabili: le strutture che ospitano gatti solo giovani e sani sono quelle in cui gli animali con problemi vengono eliminati. Circa 500 all’anno sono invece “di passaggio” fra cuccioli e adulti ancora giovani. In questi mesi estivi sono già giunti 250 nuovi ospiti, moltissimi cuccioli. Speriamo che entro l’anno almeno tutti i gattini vengano adottati, come avvenuto l’anno scorso».

 
Chi viene ad adottare un gatto? Si preferisce un cucciolo o un adulto?
«Adottano soprattutto famiglie e preferiscono cuccioli, ma ogni tanto si presenta qualcuno disposto ad adottare un adulto. Prima di darli in adozione facciamo un colloquio per stabilire se una persona è disposta davvero a prendersi cura del felino, provveda alle vaccinazioni e alla sterilizzazione. Talvolta facciamo controlli a sorpresa per vedere se il gatto sta bene».
Chi sono i vostri volontari?
«Qui siamo tutti volontari. Ci sono anche dei ragazzi, ma solo maggiorenni, provenienti alcuni da case famiglia, il cui compito è pulire e dare da mangiare agli animali».

 
Come è possibile dare un aiuto all’Oasi?
«Portando cibo per gatti, lettiere agglomeranti, giornali, coperte, medicine, vitamine per i cuccioli (come il Betanol), detersivi, disinfettanti (come il Lisoform), vassoi delle mense; oppure mediante donazioni in denaro. Oppure — e qui Angela si rivolge direttamente ai nostri lettori — regalandoci un po’ del vostro tempo, rendendovi disponibili per accudire gli animali all’interno del gattile oppure per portarli dal veterinario per controlli. Ma soprattutto decidendo di adottare un gatto e di dargli finalmente la famiglia che merita».

di Caterina Livi

 http://www.lanazione.it/prato/cronaca/2013/08/04/929713-gatti-abbandonati-crisi-oasi.shtml


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