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(01/02/08) Erano una banda numerosa i gatti di via Budellungo, nel registro delle colonie feline ne risultavano iscritti 37. Ma nel giro di due notti ne sono scomparsi 30. E i sette gatti rimasti, secondo la denuncia presentata da Monia Ugolini responsabile per Parma dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, manifestano comportamenti di grande paura anche verso le due persone che da anni danno loro da mangiare.
Secondo la segnalazione giunta all’associazione e già inviata anche in Comune a Parma nel piccolo parcheggio dove di notte trovano riparo i gatti sono evidenti i segnali della presenza umana nelle ore notturne di persone che sicuramente sono le stesse che hanno catturato e presumibilmente ammazzato i gatti. “Al momento è stato rinvenuto solo il cadavere di un gatto – scrive l’associazione in un comunicato – e proprio in questi giorni si sta attendendo gli esiti dell’autopsia sul corpo del micio per capire quali sono i motivi che hanno portato alla morte”.
Ma non è l’unica denuncia mossa dall’associazione che difende gli animali. Ce n’è un’altra ancora più grave: nei pressi di Ponte Taro ci sarebbero dei laboratori clandestini, gestiti da cinesi, che utilizzerebbero i gatti per fare i colli di pelo di giacconi e cappotti. La denuncia, presentata alla procura della Repubblica, reca tanto di firma e di circostanze.
«Quello che ci rammarica – ci dice Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa – è che tutte le segnalazioni messe sul tavolo non hanno ancora avuto seguito. La nostra sezione di Parma ha ricevuto nei giorni scorsi la segnalazione di quest’ultimo episodio, è chiaro che questo è un fatto gravissimo per il quale le forze dell’ordine devono individuare e punire il responsabile o i responsabili. Da parte nostra presenteremo formale denuncia presso la procura della repubblica di Parma che del resto ha già ricevuto un nostro esposto che metteva in guardia sulla strage di gatti in corso non solo nel capoluogo ma anche in provincia. Speriamo che questa volta chi ha le competenze in materia di tutela di animali si muova – conclude Croce – perchè altrimenti non serve a nulla avere le leggi migliori d’Italia sulla tutela degli animali e delle colonie feline se poi ogni giorno noi siamo costretti a fare i conti con vere e proprie stragi di mici che avvengono in Emilia Romagna, chi ha la responsabilità si dia una mossa perché contro i reati previsti dalla 281 si può procedere d’ufficio».
Fonte: Polis Quotidiano - Parma, Emilia-Romagna