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23 aprile 2009 - Aveva denunciato la scomparsa del segugio qualche giorno prima che i vigili provinciali lo ritrovassero a 20 chilometri di distanza da casa. Oltre alle pessime condizioni di salute, il cane è stato trovato con un collare con particolari elettrodi per tenere calmo l'animale.
 
Il proprietario è stato condannato dopo il processo in rito abbreviato. Dieci giorni lontano da casa e la lunga distanza percorsa avevano molto indebolito il piccolo cane, su cui oltre alla denutrizione è stata riscontrata una frattura di poco conto. Quello che più ha impensierito i vigili provinciali al momento del ritrovamento dell’animale sono stati gli elettrodi posti all’interno del collare che avrebbero dovuto avere la funzione di mantenere mansueto l’animale stesso. Dopo la segnalazione alle autorità competenti è stato disposto il sequestro per il maltrattamento del cane che è così rimasto custodito per oltre un anno e mezzo in un canile dove rimarrà ancora per lungo tempo. Invece è arrivata la sentenza di fronte alla pm Roberta Licci, per cui il padrone è stato condannato a pagare una multa di 1400 euro.
 
Una sentenza della Cassazione avrebbe infatti fatto pendere l’ago della bilancia della giustizia: la massima Corte si è già espressa in passato su un caso analogo e ha determinato che l’uso di questo tipo di collare costituisca elemento utile per delineare il maltrattamento verso gli animali. Da parte sua il proprietario dell’ animale, tramite l’avvocato, ha segnalato che il dispositivo è posto regolarmente in vendita senza alcuna precauzione e che quindi non vi sarebbe stato alcun reato. Avrebbe anche affermato di aver utilizzato il collare da addestramento con impulsi di bassa potenza, anziché quello per evitare che il cane abbai senza sosta che prevede però una scossa di intensità più alta.
La sentenza emessa dal giudice Pietro Rogato ha cancellato ogni dubbio, ritenendo l’uomo colpevole di maltrattamento verso l’animale.
 
da Repubblica.it 
animalieanimali.it


 
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