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ROMA - Cani e gatti trattati con i guanti bianchi. Accade a Parma, città che un sondaggio promuove la “più” a misura di animale domestico.
Nell’antica capitale del Ducato di Parma e Piacenza, ricordata per gli affreschi del Correggio e le opere di Giuseppe Verdi, le poesie di Bertolucci ma anche per il prosciutto e per il Parmigiano-Regiano, i cuccioli vivono come pascià. Hanno più servizi e i trovatelli e i randagi dispongono di uno dei migliori canili e gattili comunali di tutta Italia.
La tallonano Milano, Lucca, Firenze, Roma e Novara. Fanalino di coda, le province del sud; in particolare quelle pugliesi di Lecce e Taranto, per la Sicilia Caltanisetta ed Agrigento, lasciano alle città campane come Benevento e Napoli il compito di chiudere la classifica. Una parola in più per Roma che, a fronte di un buon tenore di vita dei pet, una buona rete di veterinari, registra un calo nei servizi pubblici e nel gradimento dei canili e gattili pubblici e privati rispetto allo scorso anno, dato questo che è costato almeno un punto percentuale.
 
Altra storia per le regioni: quella dove gli animali domestici vivono meglio è la Lombardia, seguita da Toscana, Emilia Romagna e Marche; ultime il Molise e la Calabria, con un pari merito della Campania e la Sicilia.
È quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’associazione italiana difesa animali ed ambiente sulla base di mille interviste a proprietari di animali domestici (in prevalenza cani e gatti ma anche roditori, uccellini e pesci) ai quali sono state poste varie domande sul benessere dei singoli animali tenuto conto anche dei servizi veterinari e comunali.
 
«Mi pare evidente che ci troviamo di fronte a situazioni diametralmente opposte – commenta Lorenzo Croce, presidente AIDAA -, dato che comunque ci aspettavamo. A fare la differenza le poche strutture pubbliche cioè canili e gattili, l'alto numero di randagi la quasi totale mancanza di servizi pubblici come aree cani, uffici comunali o consortili dei diritti degli animali e soprattutto una scarsa rete di cliniche veterinarie all'avanguardia, questo ci deve far riflettere non solo come associazioni animaliste ma deve far riflettere anche le autorità locali che in almeno 1.600 comuni solo al sud disattendono completamente le normative di legge per la lotta al randagismo e la tutela del benessere animale».
  
Classifica delle regioni:
  
LOMBARDIA 71.8%
TOSCANA 69.8%
EMILIA ROMAGNA 68.6%
MARCHE 68.4%
PIEMONTE 67.9%
TRENTINO ALTO ADIGE 67.4%
UMBRIA 66.9%
VENETO 62.0%
VALLE D'AOSTA 61.8%
FRIULI VENEZIA GIULIA 61.6%
SARDEGNA 57,8%
BASILICATA 55.8%
LAZIO 54,3%
ABRUZZO 52,8%
MOLISE 52,7%
CALABRIA 48.8%
SICILIA 47.7%
CAMPANIA 47.7%
Roberta Maresci
La Zampa.it

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