Ozzano, chiesti 1300 euro per un intervento

Assieme a un’amica aveva trovato un gatto in fin di vita per la strada e l’aveva portato al pronto soccorso animali di Ozzano per salvarlo. Dopo qualche giorno, come ha raccontato a Repubblica, la signora Tiziana si è vista recapitare un preventivo da 1300 euro dal Dipartimento veterinario dell’Università di Bologna.

Ma a desso è lo stesso direttore del dipartimento, Pier Paolo Gatta, ad annunciare: “in via del tutto eccezionale, abbiamo alleviato alla signora l’onere della parcella”.

L’equivoco è nato dal fatto che la signora, dopo aver trovato il gatto, lo ha portato al pronto soccorso come fosse la proprietaria dell’animale, firmando quindi una dichiarazione dove si assumeva l’onere delle spese purché la bestiola venisse salvata, visto che era in condizioni disperate.

In base a una recente convenzione firmata tra Ausl, Provincia e Università, invece, la procedura è diversa: se si trova un animale ferito per strada, bisogna chiamare la municipale, che avverte a sua volta i veterinari dell’Ausl per portare la bestiola in ospedale.

  
Se l’animale è randagio, il costo del pronto intervento è a carico dei comuni che hanno aderito alla convenzione (e non tutti ancora lo hanno fatto).

Se si trova il padrone, i costi sono imputati a lui.