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19 OTTOBRE 2010 - ORBETELLO (GR). Sulle prime hanno pensato ad un’anguilla di dimensioni eccezionali saltata fuori dalle acque della laguna. Ma quando si sono avvicinati, hanno scoperto che si trattava di un pitone. Lungo quasi due metri e mezzo e con un diametro di circa 16 centimetri. 
 
È stato un gruppo di turisti stranieri ad imbattersi nel serpente. Stavano passeggiando sulla pista ciclabile che costeggia la laguna, quando hanno visto il pitone arrotolato intorno ad un sasso, a godersi una giornata di sole. Hanno chiamato subito il corpo forestale e sulla riviera di ponente della laguna di Orbetello sono arrivati il sovrintendente Giuseppe La Mastra e l’assistente Lori Forti dell’ufficio Duna Feniglia. Gli uomini della forestale si sono subito accorti che quella non era un’anguilla pronta per essere affumicata e servita al tavolo di un ristorante. Ma era un serpente, abbastanza grande da fare anche un po’ paura.
 
Fermo, attorcigliato intorno a un sasso, a godersi il sole dopo qualche giorno di brutto tempo e di freddo. Un clima ideale, per un animale esotico. Gli agenti della forestale hanno chiesto l’intervento del Crase, il centro di accoglienza per gli animali esotici di Semproniano.
Alla laguna è arrivato subito il direttore Marco Aloisi, che ha preso il pitone in braccio e si è lasciato avvolgere il collo dal serpente, sotto gli occhi attoniti, divertenti e un po’ spaventati di turisti e passanti. Il serpente è stato poi chiuso in un sacco di juta e portato al centro, dove verrà messo nel rettilario insieme agli altri serpenti. «Non è raro trovare animali come questi nella nostra zona - spiega il dottor Aloisi - perché spesso sono importati illegalmente in Italia e liberati quando raggiungono queste dimensioni e diventano quindi ingestibili». Chi ha pensato di disfarsi del pitone però non ha tenuto conto del fatto che il serpente sarebbe probabilmente morto. «Non avrebbe resistito al freddo in arrivo - dice Aloisi - e già il clima dei giorni scorsi aveva rallentato molto i suoi movimenti. Comunque, è in buone condizioni».
 
E al centro, sarà anche in buona compagnia. Nel rettilario ci sono infatti circa 400 specie diverse, tra serpenti e tartarughe.  Altri due ospiti, accompagnati a Semproniano proprio ieri, sono due tartarughe dalle guance rosse recuperate a Grosseto. Oltre a uno sparviero ferito che è stato soccorso sempre dagli operatori del centro. Sparviero che è stato colpito da una pallottola sparata da lontano nella zona della Spergolaia. Anche l’uccello, recuperato da un uomo che stava passeggiando a Spergolaia, è stato accolto al centro di Semproniano, dove verrà curato e potrà tornare a volare.
 
Francesca Gori
IL TIRRENO

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