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NUORO: PER FAVORE NON SPARATE SUL MIO GATTO
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NUORO.
Cani e gatti a Nuoro hanno un nemico comune: l’uomo.
L’ultimo emblematico esempio è un gattone dal pelo bianco e nero viene preso di mira nel rione alle spalle dell’ospedale San Francesco.
A denunciarlo è la giovane proprietaria del micio, stufa delle angherie nei confronti dell’animale: Asdrubale, un bell’esemplare di circa tre anni di gatto europeo.
Sì, purtroppo, c’è ancora chi si diverte a sparare sugli animali.
Il gatto è rimasto vittima dei proiettili per la terza volta in due mesi.
«Sto rientrando adesso dal veterinario - commenta sconsolata la padrona - Gli ha dovuto estrarre i pallini dalla testa. Per fortuna la ferita era superficiale». Il veterinario ha detto che si tratta di pallini di fucile ad aria compressa; la bestiola ha anche rischiato di rimanere sfregiata in maniera permanente. Il primo attacco Asdrubale l’ha subito durante il periodo di Carnevale. I proprietari, allora, avevano pensato allo scherzo stupido dovuto ai bagordi delle feste. Anche i giorni scorsi il simpatico gattone, che è stato adottato da tutti i bambini del vicinato, è stato ferito mentre si concedeva la sua passeggiata mattutina: «Sono sicura che è qualcuno del rione: è rientrato molto presto con la testa impallinata».
Asdrubale è un gatto abituato ad uscire; impossibile chiuderlo in casa, perché impazzirebbe. La proprietaria cerca di capire
cosa può scatenare un odio simile nei confronti di un animale
: «Ho messo anche in conto l’eventualità che avesse disturbato qualcuno, magari sporcato un giardino vicino. Ma il veterinario mi ha confermato che potrebbe trattarsi solo di uno stupido scherzo, visto che non è il primo caso del genere che gli capita in ambulatorio. Alla fine mi sono data questa spiegazione: dev’essere una persona che confonde il mondo reale con quello virtuale dei videogames. Forse crede di essere nel mezzo di un videogioco; forse è una persona annoiata, speriamo che non inizi a sparare anche ai bambini che giocano nel cortile o ai passanti, per vedere quanti ne prende. Forse è un gioco a premi con relativo punteggio. Certo,
se si tratta di un ragazzino è grave, ma sarebbe decisamente peggio se a fare tutto questo fosse una persona adulta
». Nel quartiere di Biscollai, dietro l’ospedale San Francesco, proprio di fronte alla splendida pineta di Ugolio, gli animali non mancano. Talvolta si avvicinano anche le volpi affamate. In passato questo via vai aveva creato alcuni problemi di convivenza, visto che era comparso l’odioso fenomeno dei bocconi avvelenati. Con gravi rischi anche per i bambini che, nelle belle giornate, si riversano in strada per giocare.
Nel complesso dove abita la famiglia di Asdrubale risiedono 88 famiglie, molte delle quali hanno un cane o un gatto. «Ho pensato anche di sporgere denuncia ai carabinieri - afferma sconsolata la padrona -
ma alla fine mi sono convinta che fosse meglio denunciare pubblicamente quello che stanno facendo al mio gatto.
E per questo vorrei chiedere, se qualcuno ha visto o sa qualcosa, che si metta in contatto con me attraverso la redazione della Nuova Sardegna. Io sono anche disposta a parlarci con questa persona, soltanto per capire perché fa queste cose e, magari, per convincerla a smettere. Sempre che le sia rimasto un margine di ragione».
Gianluca Corsi
LA NUOVA SARDEGNA
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