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I gatti, questi animali odiati o amati, senza mezze misure, quasi sempre dimenticati e trattati come "cani minori". Chissà perché si fa un gran parlare, e a ragione, dell'abbandono dei cani (sport che vede l'Italia partecipare ai prossimi giochi olimpici con medaglia certa), e non dei gatti..

Campagne contro l'abbandono dei gatti - Ormai inizieranno gli spot televisivi che vediamo ogni estate. L'uomo si avvicina alla rete del canile mentre i "detenuti" abbaiano e ringhiano, poi si ferma a riflettere. Una voce scandisce "mettiamoci una croce sopra" e compare il logo della Protezione Animali. Non è che per par condicio si potrebbe proiettare qualche spot dove lo stesso uomo si avvicina ad un gattile in cui, tra miagolii e digrignar di denti, gli ospiti lo inducano allo stesso gesto?

Il microchip serve anche al micio - E' pur vero che il gatto abbandonato, se non finisce spappolato sotto una macchina, in qualche modo se la cava e difficilmente rischia di provocare incidenti seri, ma ciò non toglie che sbatterlo giù dalla macchina sulla A1 è altrettanto criminale che sbatterci Fido. Per i cani tutte le regioni hanno emanato norme per istituire un'anagrafe attraverso il microchip e, nonostante i ritardi, la mancata applicazione delle leggi e la cronica mancanza di controlli da parte delle autorità, il sistema di riconoscimento costituisce un deterrente per chi ha intenzioni poco zoofile.

Un gatto ritrovato a 4.550 km da casa - Per i gatti non si capisce bene il motivo per cui non debbano valere le stesse regole. Tra l'altro questo comporterebbe anche numerosi vantaggi per i loro proprietari, che sarebbero ben felici di provare l'emozione di Pamela Edwards. Aveva perso il suo amato Cheyenne (un bel micione nero) anni fa, in Florida. Lo hanno ritrovato a S. Francisco (4500 Km. dalla Florida) e, tramite il microchip, riconsegnato alla sua proprietaria. Come abbia attraversato l'America coast to coast non è chiaro ma che lo abbia fatto e sia tornato a casa, anche se un po' invecchiato, è un fatto e non un ipotesi.

Microchip felino In Usa e Inghilterra - E' stato possibile perché negli Stati Uniti, come in Gran Bretagna i proprietari di gatti, se non sono obbligati per legge, vengono fortemente stimolati a fare inserire il microchip ai loro gatti, magari quando sono in anestesia per la sterilizzazione o una semplice detartrasi, così non provano alcun disagio. Nel mese di giugno in Inghilterra si è svolge la giornata del microchip per gatti sponsorizzata dalla Protezione Animali britannica.

L'anagrafe funziona se ben organizzata - Naturalmente dovrebbero però funzionare anche le banche dati. Qui da noi se uno è di Milano e ha la sfiga di smarrire il cane a Torino è un calvario ritrovarlo. Sono due regioni diverse, Santo Dio, che pretendete?.
Io, per il momento mi accontenterei del microchip. Mica tutti i gatti viaggiano come Cheyenne.
Di Oscar Grazioli

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