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Ho portato un gatto randagio all'Asl per curarlo: abbandonato
 
Napoli, 4 giugno 09 - Gentile Direttore, sono una signora di Napoli e vorrei raccontarLe questa storia, la prego di pubblicare questa lettera perchè ritengo che sia importante non solo per la tutela degli animali, ma anche per il cattivo funzionamento di un servizio pubblico che tutti noi contribuenti paghiamo!
 
Il giorno della festa della mamma, mio figlio mi ha fatto notare che sotto una pianta si era rifugiato un gatto. Ho capito subito che non stava bene, non reagiva, non era interessato al cibo che gli ho offerto.
Il gatto aveva infatti una zampetta rotta. Ho ragionato sul da farsi e siccome mi ritrovavo nella impossibilità di seguire questo gatto, timorosa che avesse qualcosa di più serio, per non coinvolgere anche i miei bambini in questa sofferenza dell’animale (avevamo un gatto che è morto a gennaio), da guardia zoofila e guardia venatoria quale sono, credendo fermamente nella validità dell’intervento delle strutture pubbliche, chiamo l’ambulanza veterinaria dell’ASL di stanza al presidio del Frullone.
 
Arriva in pochi minuti, prendono il gatto, lo portano via e mi dicono che per avere notizie potevo chiamare nelle ore consentite. Lo faccio, chiamo almeno due volte a settimana per due settimane, tutti mi rispondono con gentilezza e precisione, mi dicono le condizioni della gatta ( è femmina mi comunicano!), non gravi, allora, d’accordo con tutta la famiglia decidiamo di chiederla in adozione. La dottoressa mi dice che non ci sono problemi e che allorquando la gatta fosse del tutto guarita sarei stata chiamata.
Chiamo ancora, un dottore mi dice che non è ancora guarita e prima di lasciarla devono essere sicuri che lo sia per non “vedersela ritornare indietro”! Quanto zelo! Bello penso!
Invece non c’è niente di bello nel seguito e nell’epilogo di questa storia!!
Chiamo ancora una settimana fa e mi risponde una dottoressa che dice di non sapere nulla della gatta ma che avrebbe lasciato un messaggio per farmi chiamare, ci tengo a farle sapere che sono ancora interessata ad adottarla!
 
Oggi ho richiamato, la persona che mi ha risposto sembrava non sapere nulla della situazione e mi ha detto che la gatta era stata “messa in uscita”, perché la signora che era interessata ad adottarla era stata contattata ed aveva detto di non essere più interessata: FALSO!!!!, nessuno mi ha chiamata!
 
Ho richiamato stasera per essere sicura che non avessero sbagliato gatta , mi hanno detto di essere “mortificati”, ma che la gatta era stata “messa in uscita”! Meglio dire abbandonata, chiamiamo le cose con il loro nome, tra un po’ viene l’estate e questa parola sarà più attuale che mai!
La gatta era una gattina di casa, sicuramente sfuggita al suo padrone, o addirittura caduta da qualche balconcino. Aveva una famiglia che l’aspettava a braccia aperte e che l’avrebbe coperta di attenzioni, siamo infatti grandi amanti degli animali, una mezza volta potevano chiudere in bellezza una storia triste che quasi sempre è legata ad un animale che si trova solo per strada… e invece…
 
Ora non so dove si trovi, l’ho cercata , non sono neanche convinta che l’abbiano lasciata dove l’hanno presa, non mi fido più, sono costretta a pensare che avrei dovuto immaginarlo, che non poteva essere vero che funzionasse così bene un servizio per gli animali randagi, quando in questa città neanche gli umani sono trattati con dignità!!!!
 
Grazie e saluti
   
ilmattino.it

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