5 luglio 2013 - Un massacro che si ripete ogni anno. Stavolta non si tratta del Canada o della Groenlandia ma della Namibia. Nel Paese africano dal 1° luglio inizia la caccia alle foche: alla fine della stagione il bilancio delle vittime è di 80mila cuccioli e 6mila adulti uccisi a bastonate. Dopo anni di appelli e di denunce, il gruppo ambientalista Earthrace Conservation ha deciso di diffondere sul web un video choc per chiedere di fermare il massacro.

  

UCCISI A BASTONATE - Nelle immagini (girate di nascosto nel 2011) si vedono decine di cuccioli - della specie otaria orsina del Capo - che tentano goffamente di sfuggire mentre un gruppo di uomini li insegue e li uccide colpendoli ripetutamente con dei bastoni. «I piccoli, terrorizzati, vengono circondati e separati dalle madri - racconta un portavoce di Earthrace che ha assistito alla «caccia» - Poi gli uomini li picchiano fino alla morte.

Alle sei di mattina inizia la mattanza, alle nove arrivano i bulldozer e ripuliscono tutto per lasciare la spiaggia ai turisti. Il tutto avviene infatti in una riserva».

Secondo l'organizzazione ambientalista le foche vengono uccise a fini commerciali, sia per venderne le pelliccia che per il grasso (ma anche i genitali dei maschi hanno una diffusione nel mercato asiatico come afrodisiaci).

Il governo della Namibia - che ha rifiutato di commentare il video - sostiene invece che la caccia sia necessaria per proteggere l'industria della pesca. In realtà, dice ancora Earthrace, il vicino Sudafrica - dove la caccia alle foche è vietata - non ha mai registrato alcun danno al settore.

LA CACCIA ALLE FOCHE - Per fare pressing sulla Namibia Earthrace, insieme ad altre organizzazioni animaliste, invita a boicottare il turismo nel Paese africano. In Namibia, Canada e Groenlandia vengono uccise circa il 60% delle 900 mila foche cacciate ogni anno nel mondo.

Be. Mon.
beatrice.montini@rcs.it

http://www.corriere.it/animali/13_luglio_05/namibia-caccia-foche-video-choc_2bcdaa66-e554-11e2-8d17-dd9f75fbf0e3.shtml

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