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Oltre mille animali salvati dal Pettirosso nel primo semestre 2010
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 20 agosto 2010. Sono quasi 1.500 gli animali selvatici recuperati nei primi sei mesi dell’anno, in oltre 650 interventi, dal Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena. Un lavoro costante per l’associazione che opera sulla base di una convenzione con la Provincia di Modena. Come spiega Giandomenico Tomei, assessore provinciale con delega alla Politiche faunistiche, “il Centro rappresenta una risorsa preziosa per il territorio perché consente una efficace gestione e salvaguardia della fauna selvatica, comprese diverse specie a rischio estinzione, senza trascurare il prezioso contributo affinché l’opinione pubblica maturi un più corretto rapporto con gli animali selvatici, e non solo, come testimoniano gli episodi di questi ultimi giorni”.
 
Gran parte degli interventi sono stati effettuati sulla base di chiamate provenienti da forze dell’ordine, Vigili del fuoco e polizie municipali, ma in quasi 200 casi sono stati i cittadini a effettuare segnalazioni di animali in difficoltà o feriti.
Tra gli animali salvati, attualmente in cura nella sede del Centro in via Nonantolana 1217 a Modena, figurano 211 uccelli, tra i quali diversi rapaci come poiane, gheppi e civette; 169 caprioli che saranno liberati nelle prossime settimane in parchi alpini sulla base di apposite convenzioni; nove cinghiali e tre daini; recuperati anche 52 pipistrelli, un boom di quest’anno frutto anche delle segnalazioni dei cittadini. Al Centro collaborano 30 volontari (oltre a diversi giovani ospiti, presenti anche in questi giorni per una vacanza estiva diversa dal solito, e 30 veterinari.
 
Attraverso un paziente e complesso lavoro, soprattutto per evitare agli animali fenomeni di dipendenza dall’uomo nell’alimentazione, riescono a raggiungere una percentuale di reinserimento dell’80 per cento, tra la più alte in Italia per strutture come questa.
Non sono mancati neanche quest’anno, inoltre, i recuperi di fauna esotica abbandonata dai proprietari, un fenomeno in aumento a livello nazionale e purtroppo presente anche a Modena.
Dei 1.500 animali selvatici, recuperati nel modenese nei primi sei mesi del 2010 dal Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena, oltre 80 sono esotici. Quasi tutti abbandonati, mentre solo in pochi casi sono stati consegnati direttamente al Centro dai proprietari, quasi sempre pentiti di averli acquistati e incapaci di accudirli.
 
Tra gli animali esotici abbandonati, l’ultimo è una tartaruga femmina della specie Trachemys, di origine centroamericana di tipo palustre, piuttosto inconsueta qui, che i volontari del Centro hanno recuperato ieri a Modena dopo una segnalazione. Tra gli animali esotici non mancano pappagalli sudamericani, un camaleonte, un cukaualla (rettile originario dello Yemen), alcune iguane, due draghi barbuti, un pitone del Madagascar sequestrato nelle settimane scorse a Modena dalla Forestale e addirittura un caimano, recuperato nei giorni scorsi in un laghetto per l’irrigazione a Torre Maina di Maranello.
 
E’ un fenomeno in aumento- afferma Piero Milani, responsabile del Centro- che sta diventando un vero problema. Crescono gli abbandoni ma anche le consegne di animali esotici da parte di proprietari che li avevano acquistati probabilmente con troppa superficialità. Resta pero’ il problema di chi dovrà poi accudire questi animali”. I Centri specializzati in fauna esotica in Italia, infatti, “dove di solito li trasferiamo, sono ormai alla saturazione. Di questa situazione abbiamo discusso con il ministero dell’Ambiente al quale abbiamo presentato un progetto”.
 
Oltre agli animali recuperati nei mesi scorsi, sono tuttora ospiti del Centro due linci, un boa trovato nel 2008 in una scuola di Mirandola e un altro boa recuperato a Sassuolo; mentre il cukaualla e il camaleonte, consegnati quest’anno dai proprietari, hanno già raggiunto un centro specializzato.
 
Il Carlino Mo

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