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MODENA: CONDANNATO PER MALTRATTAMENTI
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Comunicato stampa LAV 13 maggio 2011
Il Tribunale di Modena ha condannato un uomo di 77 anni, A.G., per maltrattamento animali aggravato dalla morte, ai sensi dell’art. 544 ter del codice penale, per l’annegamento del suo cane in seguito alla piena del fiume Secchia.
Il cane era stato lasciato legato a catena nonostante la prevedibile inondazione.
L’uomo, che ha patteggiato la pena,
è stato condannato quindi al pagamento di una multa di 2.400 euro e al rimborso delle spese legali sostenute dalla LAV
, che aveva presentato la denuncia, e Anpana, entrambe costituitesi parte civile.
I fatti risalgono al dicembre del 2009
quando una donna che si era recata sul fiume per controllare lo stato degli argini dopo la piena dei giorni precedenti, aveva notato il corpo senza vita di un cane, ancora legato alla catena. Evidente la tragica fine dell'animale: sebbene la pioggia insistente dei giorni precedenti avesse già messo in allarme gli abitanti della zona, il proprietario aveva lasciato il cane alla catena, di fatto condannandolo a morte certa.
Senza la possibilità di muoversi, infatti, l’animale non era riuscito a scampare alla furia dell'acqua.
L'articolo 544 ter del codice penale prevede che “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro”. L’articolo prevede, inoltre, che “La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale”.
“La sentenza del Tribunale di Modena è un passo importante che va a consolidare la giurisprudenza più attenta e sensibile ai diritti degli animali – commenta l’avv. Carla Campanaro, dell’Ufficio legale della LAV – oggi, inoltre, le sanzioni penali per chi commette questo genere di reato sono ancora più severe: grazie alle modifiche introdotte dalla legge 201/2010 al codice penale infatti la pena prevista è quella della reclusione da tre a diciotto mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro”.
La LAV ringrazia l’avvocato Elisa Vaccari di Modena per l’assistenza fornita, e le persone che per prime hanno segnalato la vicenda.
Ufficio stampa LAV 06.4461325 – 339 1742586
www.lav.it<http://www.lav.it/
>
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