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12 febbraio 2013I gatti, poi un fiore o una preghiera per l’amico Giorgio Gaber. Ogni giorno Nicoletta fa lo stesso tragitto al Cimitero Monumentale. Un saluto al custode e alla fioraia Nanda, i suoi amici, poi le cure alla colonia felina che da sempre abita tra queste tombe. E’ diventata la gattara del Monumentale quasi per caso. “Ero venuta al funerale di Giorgio Gaber e dopo la cerimonia e la sepoltura mi addentrai tra i viali e notai diversi gatti - racconta -. Alcuni erano in cattive condizioni. Uno aveva addirittura un occhio sanguinante e lo portai a casa per curarlo".
Da allora, tutti i giorni Nicoletta ritorna con le borse cariche di cibo per i gatti selvatici: bocconcini di pollo, scatolette, omogeneizzati. Mao, Piccola, Tigrotto, Peloso, BB, Nera, che è l’ultima arrivata, l’attendono e le riservano l’accoglienza che spetta a un componente della loro grande famiglia: si rotolano sulla ghiaia e poi ronfano mentre strusciano il musetto contro le sue gambe .
“Gaber l’ho conosciuto quando avevo tredici anni. Siamo rimasti amici e conservo centinaia di lettere della nostra corrispondenza di una vita”. Nicoletta conta i mici. “Di gatti qui ne arrivano sempre di nuovi, ma in una decina di anni la colonia si è dimezzata. Qualcuno è morto di vecchiaia, altri sono stati avvelenati.
Nicoletta è schiva, non vuole fotografie. Le attenzioni, spiega, vanno tutte per i suoi gatti. Che in questo museo a cielo aperto, il Cimitero Monumentale, dove ogni tomba è un’opera d’arte, con le opere architettoniche e le sculture di autori come Medardo Rosso, Enrico Butti, Piero Portaluppi, Giacomo Manzù e Giò Pomodoro e molti altri ancora, sono i padroni incontrastati.
Paola D'Amico
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_febbraio_11/rubrica-citta-animali-nicoletta-gatti-gattara-cimitero-monumentale-2113943702528.shtml