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«I nostri gatti decimati con il veleno»
La denuncia delle gattare: «Erano più di cento, ora ne sono rimasti meno di trenta». Una testa di coniglio come minaccia
15 marzo 2012 - MILANO - Decimati i gatti della colonia di via De André, e ora si teme siano stati avvelenati. È questa una colonia storica, una delle oltre cinquecento riconosciute e protette dal Comune, lontana dalle case, non abbastanza forse dagli orti. Quelli, sì, abusivi, cresciuti a perdita d’occhio tra i binari del tram 15 e la campagna, al limitare del quartiere Missaglia. Gli ultimi arrivati tra i mici sopravvissuti sono socializzati e cresciuti in appartamento. Le gattare, ben tre, che si occupano della colonia, lo confermano. Cinfia Bonfiglioli, la madre Angelina Luciana e Miriam Todaro da quattro anni si recano alla colonia mattina e sera.
                     
«C’erano più di cento gatti – spiega Cinzia -. Ne sono rimasti meno di trenta. Ogni giorno ci rechiamo sul posto con l’angoscia e il timore di trovarne un altro morto. Sono spariti Leone, Muta, Mao, abbiamo trovato morta Bottiglietta. E nei giorni scorsi qualcuno quasi come minaccia ha lasciato in bella vista una testa di coniglio insanguinata».
Gli ortisti di recente hanno alzato una fitta rete, alta persino per gli agili felini. Una difesa dai vandali, dicono, che nottetempo devastano le piccole coltivazioni. Ma la rete è diventato un ostacolo innanzitutto per i gatti, privati di tettoie, protezioni e nascondigli. Tra ortisti e gattare sono anche volate parole grosse e in Zona 5 hanno tentato di mettere pace convocando una riunione. Di giorno, l’attrazione in quel fazzoletto di periferia è il bocciodromo.
Dopo il tramonto, il testimone passa alla discoteca. Il tutto in un fatiscente capannone che qualcuno dice abbia i giorni contati. «Incontri con gli ortisti, le gattare e Mondogatto non sono serviti a sanare il contenzioso - dice il presidente di circoscrizione Aldo Ugliano -. Ricominceremo daccapo. Il dialogo va assolutamente ripristinato. C’è abbastanza spazio per gli ortisti e per i gatti. E la Zona vuole anche fare una ricognizione delle colonie feline presenti nel territorio, perché la Asl e Mondogatto possano procedere con le sterilizzazioni».
Paola D’Amico (pdamico@corriere.it)
(foto Vaglia)
Il Corriere

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