Milano - 30 giugno 2010 - Un sushi bar spacciato per giapponese, ma gestito da cinesi nel milanese, è stato chiuso dopo che all'interno gli uomini dell'Asl hanno scoperto irregolarita nella procedura di macellazione degli animali.

 
I controlli da parte delle autorità competenti sono scattate nel pomeriggio di ieri, intorno alle 18:30,  dopo la denuncia di una signora che, dalla sua abitazione, in via Calusca zona Ticinese ha scorto alcuni cinesi portare all'interno del sushi bar dei sacchi neri dai quali provenivano versi di animali.

 
La donna allarmata dagli strani lamenti che giungevano dai bustoni scuri ha atteso che gli orientali entrassero nel locale e ha chiamato la polizia. All'arrivo delle forze dell'ordine, lo scenario è apparso degno di un film horror: c'era sangue ovunque.

 
Le anatre e gli altri animali che poi venivano serviti in tavola, magari con deliziosi contorni, venivano crudelmente legati, per poi essere sgozzati con una mannaia. L'inosservanza delle norme igienico-sanitarie, la macellazione abusiva e l'inquinamento ambientale sono costati al titolare del locale una multa pari a 1000 euro e agli altri 15 cinesi, di cui solo 9 con regolare permesso di soggiorno, la denuncia per maltrattamento di animali.

 
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