MESTRINO. Hanno sparato a Masterpiece, un «capolavoro» di gatto orientale di 4 anni che solo questa mattina saprà se gli amputeranno la zampa posteriore destra. Masterpiece (che in inglese significa capolavoro) è ricoverato nella clinica veterinaria Arcella di Padova. La sua proprietaria, Alessandra Tasso di Mestrino, ha denunciato l'episodio ai carabinieri.

 

La donna, che vive in una villetta a schiera in via Mestrina nella frazione di Arlesega insieme al marito Marco Leopardi medico del 118 a Rovigo, ha trovato il micio giovedì sera rincasando dal lavoro (è ricercatrice di Psicologia all'Università di Ferrara). Masterpiece si era nascosto sotto il letto: aveva lasciato una scia di sangue dalla strada fino in casa. Portato a Padova, il medico veterinario che l'ha visitato non ha avuto dubbi: «La lesione è compatibile con un trauma da arma da fuoco, in quanto si evidenzia la presenza di frammenti metallici». Il proiettile (o i pallini), hanno colpito Masterpiece alla zampa posteriore destra e all'addome. Una ferita che ha provocato lacerazioni e fratture scomposte, al punto che probabilmente i medici oggi potrebbero anche amputargli la zampetta».

«Ho denunciato il fatto ai carabinieri - racconta Alessandra, 47 anni - e ha attaccato cartelli nella zona in cui abito. Spero proprio che qualcuno dia indicazioni utili per rintracciare il colpevole. Non capisco come si passa sparare a un gatto». La donna è convinta che non si tratti di un incidente. Ma di un'azione fatta di proposito. «Certo che non è un incidente - sottolinea la donna - Tra l'altro non siamo in periodo di caccia. E comunque io vivo in una zona abitata e non in mezzo alla campagna. Temo, piuttosto, che ci sia qualche cretino in zona che si diverta a sparare agli animali. Mi domando: e se vicino ci fosse stato un bambino? Comunque sia la cosa più dolorosa è vedere il povero Masteripiece che ora potrebbe perdere un arto».

 

Alessandra Tasso è proprietaria di tre gatti. Due orientali e uno non di razza. «Sono mici buonissimi - conclude la signora - che stazionano in giardino e non fanno male a nessuno».

 

di Paolo Baron
Il Mattino di Padova