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In Inghilterra si vietano i circhi con animali, in Italia una legge li sovvenziona
di Oscar Grazioli
 
09 aprile 2010 - L'Inghilterra si appresta a vietare l’uso di animali selvatici nei circhi (e presto vieterà anche l’uso di animali domestici), in Italia esiste ancora una legge che elargisce, attraverso il Ministero dei Beni Culturali, ben 7 milioni di euro a quei caravanserragli, denominati circhi, che si avvalgono di orsi ballerini e tigri acrobate, per stupire gli ignoranti che portano i bambini a vedere “il grande spettacolo”.
 
Sono quasi cento i piccoli o grandi circhi che si avvalgono di una legge del 1968 la quale riconosce loro una pretesa funzione sociale. Chiarisco subito che, da piccolo, non facevo altro che tormentare i miei genitori perché mi portassero sì al circo, ma soprattutto, la domenica mattina, a vedere le gabbie di sosta dove erano alloggiate le tigri, i leoni, l’ippopotamo, gli elefanti e compagnia bella. Non me ne vergogno minimamente. Non vorrei qualcuno pensasse che provengo dal Devoniano, ma 50 anni fa il televisore faceva bella mostra di sé solo nelle case delle persone abbienti e comunque solo nel 1956 Angelo Lombardi cominciò a presentare agli spettatori strane bestie, nella sua trasmissione
L’amico degli animali, che divenne ben presto un cult per chi, come me, era assetato di conoscenze in questo campo.D’altronde allora, a parte che parlare di benessere animale era sì e no una roba da vecchiette britanniche all’ora del tè pomeridiano, non è che ci fossero molte alternative so volevi vedere gli animali “esotici”.
O l’enciclopedia o il classico zoo o il circo. Oggi ovviamente la situazione è mutata drasticamente, sia per quanto riguarda la sensibilità nei confronti dei diritti animali, sia per quanto riguarda viaggi e comunicazione.
 
Non che tutti se lo possano permettere, specie di questi tempi, ma un safari fotografico in Africa o in Oriente non ha più costi proibitivi. I documentari di Piero Angela (e altri) ci mostrano ormai su, cento canali diversi, animali di cui non avremmo neanche mai sospettato l’esistenza o animali comuni, come l’elefante o l’ippopotamo, di cui non conoscevamo a fondo il comportamento. E questo semplicemente filmandoli senza torcere loro un pelo. Internet ha fatto il resto.
A cosa serve dunque oggi il circo con gli orsi che ballano sui pattini e le tigri costrette a gettarsi tra le braccia del loro più atavico nemico, il fuoco? A una mera esibizione del dominio brutale che l’uomo vuole esercitare sulla natura e a crogiolarsi nell’arroganza del potere di farlo. Il serraglio con tigri, leoni, orsi ed elefanti ha costi troppo elevati per muovere le ruote, ma soprattutto appartiene al passato della civiltà, quando l’ignoranza spingeva il popolo sotto il tendone ad ammirare l’orso ballerino, la sirena e la donna cannone.
 
Ben venga dunque la proposta di legge bipartisan che vuole destinare i fondi agli spettacoli che non fanno uso degli animali, sanzionando quelli che continuano a sfruttarli senza scrupolo. Clown, acrobati, trapezisti, contorsionisti e illusionisti.
 
Loro sono il circo
 
Animali.tiscali.it

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