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CHANTILLY (Virginia)
Avvolto in una bandana rossobiancoblù e atteso da una folla di giornalisti, «Ratchet» - il cucciolo adottato in Iraq dal sergente statunitense Gwen Beberg - è arrivato sano e salvo negli Stati Uniti, mettendo fine a un vicenda che aveva visto coinvolto anche il Dipartimento della Difesa.
 
Il cagnolino era finito al centro dell’attenzione dopo che alla sottufficiale era stato impedito di portarlo a casa uan volta terminato il suo turno di servizio in Iraq: il regolamento dell’esercito impedisce infatti ai militari impiegati all’estero di adottare animali domestici e di riportarli in patria; ora dovrà trascorrere due notti in un canile prima di raggiungere la sua nuova casa a Minenapolis.
  
Alcuni giorni fa Beberg si era vista confiscare il cucciolo prima dell’imbarco su un volo diretto negli Stati Uniti all’aeroporto internazionale di Baghdad: in un’e-mail inviata alla madre il sergente aveva espresso il timore - condiviso dalle organizzazioni animaliste, che si sono mobilitate - che il cane potesse essere soppresso.
  
A smentire ogni voce di abbattimento si era dovuto scomodare il portavoce delle forze statunitensi in Iraq, tenente David Russell, mentre il deputato della circoscrizione della sergente, il Democratico Keith Ellison, aveva scritto ai vertici dell’esercito per ottenere una revisione del caso.

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