SPRING LAKE PARK (Minnesota)

 
La loro storia per settimane aveva tenuto con il fiato sospeso migliaia di persone negli Stati Uniti e nel mondo. Una storia d'amore nata in una zona di guerra, l'Iraq. Protagonisti di questa storia il sergente Gwen Beberg e il border collie Ratchet.

La soldatessa e un suo compagno salvarono il cucciolo da un cumulo di spazzatura in fiamme (da qui il suo nome "Ratchet" che letteralmente vuol dire "cremagliera"). Sempre insieme, il loro legame era diventato così forte che la soldatessa aveva deciso di portarla con sé negli Stati Uniti. Le regole del dipartimento della Difesa americano però vietano l'adozione di cuccioli e così Gwen si è vista confiscare il cucciolo prima dell’imbarco su un volo diretto negli Stati Uniti all’aeroporto internazionale di Baghdad: in un’e-mail inviata alla madre il sergente aveva espresso il timore - condiviso dalle organizzazioni animaliste, che si sono mobilitate - che il cane potesse essere soppresso.

 

La madre così ha diffuso la notizia e più di 10.000 persone hanno sottoscritto una petizione per richiedere l'intervento immediato del ministero della Difesa sul caso di Ratchet. Dopo alcune settimane la buona notizia: Ratchet viene imbarcato con destinazione Stati Uniti dove  viene affidato alla famiglia della soldatessa in attesa del rientro dall'Iraq.

Ora questa favola ha un lieto fine: il sergente Gwen Beberg sabato scorso è tornata dall'Iraq e ha potuto riabbracciare il suo Ratchet definendolo "soffice piccolo amore", capace di tenerle sempre il morale alto in una zona dove la tensione era sempre presente.

Ora Gwen vuole in qualche maniera ricambiare tutto il supporto e l'amore che la gente le ha dato per permettere a Ratchet di seguirla sino a casa. Per questo motivo è intenzionata ad addestrare il cane per attività di pet therapy: «C'è molta gente che ha bisogno del suo amore».

 
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