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Appello per ritrovare la famiglia di Dias, il gatto profugo giunto dall’Iraq


12/02/2016


Si chiama Dias, ha un passato misterioso che viene da molto lontano. Ha percorso migliaia di chilometri in braccio a chi stava fuggendo dalla guerra e che non ha voluto lasciarlo in quell’inferno. Ne è convinta Ashley Anderson, una donna che per mesi ha lavorato come volontaria sull’isola di Lesbo, in Grecia, aiutando migliaia di profughi scappati da guerra e povertà.

 

Lo scorso novembre Anderson stava soccorrendo una famiglia di migranti quando ha visto un gatto bianco saltare giù da un gommone e scappare via impaurito. Dias apparteneva a una famiglia irachena che con molti sforzi lo aveva portato durante la traversata dalla Turchia. «Quella famiglia ha probabilmente pagato migliaia di euro per avere uno spazio sul gommone. Ma amavano così tanto il loro gatto da portarselo con loro» racconta la volontaria.


Durante lo sbarco, nella confusione, di Dias si sono perse le tracce sulla spiaggia quell’immensa spiaggia. Nonostante la situazione, però quella famiglia l’ha cercato per ore, ma senza successo. Alla fine hanno dovuto continuare il loro viaggio senza l’amico peloso.

 
Ma la storia non finisce qui: tre giorni dopo, quel gatto rispunta, affamato e spaventato, in un bar frequentato dai volontari come la Anderson. Ma ormai la sua famiglia era lontana, con destinazione chissà dove. Dopo qualche giorno la notizia di quel gatto è arrivata alle orecchie della donna che ha subito capito essere Dias.  

 
Nonostante qualche critica (“con tutto quello che succede perché perdere del tempo per un gatto?”), la Anderson ha deciso di fare di prendersi cura di lui e fare di tutto per ritrovare la sua famiglia.  

 
Così l’ha portato da un veterinario per fargli fare un bagno, un check-up e farlo sterilizzare. La Anderson è poi tornata in Svizzera dove vive, mentre Dias è volato con un altro volontario in Germania con la speranza che la sua famiglia fosse andata lì.


Per cercare di raggiungere questo obiettivo, è stata creata una pagina Facebook e stampato diversi volantini - in arabo e in inglese - con la sua storia. «Questa non è solo la storia di un gatto - ha commentato Anderson che continua a cercare il ricongiungimento - è una questione di speranza. Speranza di cui queste persone hanno davvero bisogno».
Fulvio Cerutti
 


http://www.lastampa.it/2016/02/12/societa/lazampa/gatto-gatti/appello-per-ritrovare-la-famiglia-di-dias-il-gatto-profugo-giunto-dalliraq-AEHjwyuAzOxpVUv4f2wpSN/pagina.html
  

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